Fondazione CrTrieste adesione parziale all’aumento Unicredit
TRIESTE. La Fondazione Cassa di risparmio Trieste si allinea sulla posizione assunta da molte “colleghe” azioniste di Unicredit (per esempio Verona, Bologna, Modena): parteciperà all’aumento di capitale ma con una quota inferiore alla “share” detenuta nel gruppo bancario. Cioè, in buona sostanza, non coprirà al 100% la richiesta di ricapitalizzazione. La Fondazione triestina rappresenta al momento lo 0,28% di Unicredit e, in seguito alla decisione presa, scenderà allo 0,20-0,22%.
Difficile al momento - comunicano dalla Fondazione - dettagliare le cifre precise inerenti all’operazione: si può dire che l’esborso integrale si sarebbe aggirato sui 40 milioni di euro e che l’intervento effettivo dovrebbe invece attestarsi attorno ai 25 milioni, pari a circa il 60% della richiesta. La Fondazione ha messo sul mercato i diritti non esercitati, che saranno negoziati fino a venerdì17 febbraio,quindi il quadro definitivo dei nuovi assetti azionari si avrà lunedì 20 febbraio. Quando saranno chiari quantità e prezzi della cessione dei diritti.
La Fondazione ha trasmesso ieri la domanda di autorizzazione al ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’operazione sull’aumento di capitale, l’istituto triestino si è avvalso della consulenza di Prometeia.
La decisione si è articolata in due fasi distinte: martedì mattina il consiglio di amministrazione ha preparato la proposta, nel pomeriggio è stato il consiglio generale, competente in materia di investimenti, a deliberare. Tutto all’unanimità. Massimo Paniccia presiede entrambi gli organi.
L’orientamento della Fondazione è apparso, come del resto quelle delle “colleghe”, obbligato: qualora l’istituto non avesse aderito all’aumento, la partecipazione sarebbe scesa allo 0,08%. Con due negative ricadute: il danno patrimoniale per il radicale ridimensionamento della quota detenuta e il danno in prospettiva per la forte contrazione del dividendo. Il piano industriale di Unicredit prevede per l’esercizio 2017 (ovvero a valere sull’anno prossimo) il ritorno alla distribuzione di parte degli utili. Sul fronte della redditività ricordiamo che la Fondazione ha optato per incamerare azioni Unicredit relativamente al bilancio 2015, mentre il bilancio 2016 non prevede che da Milano giungano dividendi. La parziale adesione triestina al progetto Unicredit, dal punto di vista strategico, si basa - sostengono in Fondazione - sulla volontà di garantire una consistente capacità erogativa: il bilancio sociale del 2015 indica stanziamenti per oltre 6 milioni di euro, un livello di interventi mantenuto nel 2016 e nel 2017. Nonostante il disavanzo pari a 22,6 milioni registrato nel 2015, in gran parte dovuti alla svalutazione della quota in Mediocredito Fvg.
Tra le partecipazioni della Fondazione si rammenta Cassa depositi e prestiti, Poligrafici Editoriale, gruppo editoriale L’Espresso, FriulAdria, Fincantieri.
Un importante capitolo di confronto con Unicredit riguarda l’edificio di via Cassa di risparmio: è confermato che il gruppo bancario è intenzionato a disdire l’affitto da metà 2018.
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