Fondazione Carigo, stanziati tre milioni
GORIZIA Tre milioni di euro distribuiti al territorio. Aumentata la quota riservata al sociale che sale al 27,5% delle risorse disponibili. Ma non manca il rovescio della medaglia: cresce il carico fiscale che raggiunge il “tetto” di 600mila euro.
Questi, in soldoni, i contenuti del documento programmatico previsionale per l’esercizio 2016 della Fondazione Carigo appena approvato dal Consiglio di indirizzo. In un momento di crisi economica, finanziaria e sociale, l’ente ha fatto un nuovo, importante sforzo, stanziando tre milioni di euro, pur in presenza di un aggravio fiscale, dovuto alla nuova normativa, di circa 600mila euro, che riduce sensibilmente le risorse a disposizione. «Le percentuali attribuite ai settori istituzionali di intervento della Fondazione per il 2016 - spiega Gianluigi Chiozza, presidente della Fondazione - vedono un ulteriore aumento dei fondi destinati al volontariato, che passa al 27,5% delle risorse complessive, contro il 12% del 2012 e il 25,5% del 2015, mentre restano inalterati i fondi per la cultura e per l’educazione e istruzione, corrispondenti rispettivamente al 25% e al 23% del totale. Anche le disponibilità riservate allo sviluppo locale (settore cui verranno imputati anche gli interventi necessari alla manutenzione e al mantenimento del Giardino Viatori) rimangono immutate all’11,50%. Negli altri settori si mantiene al 6% il settore crescita e formazione giovanile, scendono dal 4 al 3% gli stanziamenti per la ricerca scientifica e quelli per la salute pubblica, mentre le risorse destinate alla protezione ambientale rimangono inalterate».
I fondi complessivi a disposizione dovranno, comunque, essere confermati in via definitiva in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2015. Il presidente Chiozza sottolinea come il cda e il consiglio di indirizzo siano stati pienamente d’accordo nella scelta di incrementare ulteriormente le risorse per il sociale, a cui sono destinati in totale oltre 900mila euro. «Siamo pienamente consapevoli della pesantezza della crisi e dei suoi effetti sulle famiglie», annota il presidente. Quasi un terzo del budget sarà quindi utilizzato per far fronte alle nuove emergenze sociali, con progetti di iniziativa della Fondazione e sostenendo le iniziative socio-assistenziali e sanitarie promosse dagli ambiti Alto e Basso Isontino, dall’Aas 2, dagli enti locali, dalle associazioni di volontariato e dalle istituzioni presenti sul territorio, riguardanti in particolare le problematiche della disabilità, la prima infanzia e l’inserimento scolastico, gli anziani, l’integrazione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati».
Prioritaria è in particolare la prosecuzione di progetti come l'Emporio della Solidarietà a Gorizia e a Monfalcone in collaborazione con la Caritas diocesana, il “Fondo straordinario famiglie in salita” in sinergia con la Carità diocesana Onlus e il “Progetto sollievo” gestito dai due Ambiti socio-assistenziali; così come il sostegno all’emergenza abitativa e all’inclusione sociale delle persone disabili promosso da Betlem onlus e alla Mensa dei poveri gestita dai frati Cappuccini.
La quota riservata ai bandi che copre il 10% dei fondi riservati ai settori rilevanti e il 50% di quelli previsti per gli altri settori nell’ambito del volontariato è stata fissata al 15%, mentre per l’arte e la cultura al 17%, contenendo al massimo i costi per la gestione del Polo culturale ed espositivo della Fondazione.
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