Fondazione Carigo, più soldi al sociale

Decurtate le poste alla cultura, rinforzate quelle destinate a volontariato e assistenza. A disposizione complessivamente 3 milioni nel 2013. Resta inalterata invece la suddivisione percentuale di fondi per la crescita giovanile (240mila euro)
Di Francesco Fain

Finanziamenti della Fondazione Carigo: qual è lo stato dell’arte? L’ente, che nonostante la crisi resta una delle due casseforti dell’Isontino assieme al Fondo Gorizia, ha rimodulato i finanziamenti, aumentando le poste al settore sociale e calando quelle riservate all’attività culturale. È il segno dei tempi. La crisi sempre più forte, il lavoro che manca, le fabbriche che chiudono hanno determinato un cambio delle prospettive e degli indirizzi di intervento. Lo si capisce analizzando il bilancio di previsione 2013, di cui proponiamo una tabella esemplificativa.

Uno sforzo

da 3 milioni

Nonostante le difficoltà, la Fondazione ha fatto uno sforzo importante per dare un forte segnale di attenzione alle esigenze del territorio. Prova ne sua l’ammontare del budget per l’anno da poco iniziato che è ammonta a 3 milioni di euro ed è inferiore soltanto del 6,25% a quello dell’anno prima. Ma sono le percentuali “rimodulate” la più grande novità. Si registra infatti un aumento del 50% el settore “Volontariato e assistenza”: passa dal 12% al 18% con un plaphond di 540mila euro. Calano di due punti le risorse a disposizione per la cultura (dal 30% al 28% per un ammontare complessivo di 840mila euro) e per l’educazione (dal 25% al 23% per una somma di 690mila euro), di un punto lo sviluppo locale (12% pari a 360mila euro) e di mezzo punto, nei settori “non rilevanti”, la Ricerca scientifica e la salute pubblica, con il 4,5% ciascuna pari a 135mila euro. Resta inalterata invece la suddivisione percentuale di fondi per la crescita giovanile (240mila euro) e la protezione ambientale (60mila). È stata mantenuta la limitazione ad una sola erogazione per associazioni, enti e istituzioni richiedenti, ad eccezione delle istituzioni scolastiche che ne potranno ricevere due.

L’importanza

del sociale

La Fondazione, anche prima della rimodulazione delle percentuali di finanziamento, è stata molto attenta al serrore sociale. Da ricordare anche che nel corso del 2012 è stato interamente utilizzato un fondo speciale di 100.000 euro nato e costituito proprio per far fronte alle nuove emergenze sociali conseguenti alla crisi economica, in collaborazione con gli enti locali e le istituzioni, che ha finanziato iniziative come l’Emporio della Solidarietà promosso dalla Caritas Diocesana, il progetto “Full Time. Dopo la Campanella” avviato al convitto salesiano San Luigi, il nuovo dormitorio a Monfalcone presso la Marcelliana, il “Progetto Sollievo” gestito dai due Ambiti socio-assistenziali. Anche per l’anno da poco iniziato è stato confermato il limite di 6.000 euro per intervento nei bandi e la possibilità per tutti i soggetti di presentare una sola richiesta su “Bandi e programmi”, tranne le istituzioni scolastiche (max 2 richieste), tramite la procedura Rol (Richieste on line). «Con queste scelte, effettuate attraverso il documento programmatico, la Fondazione - ha sottolineato di recente il presidente Dario Obizzi - intende non solo confermare il suo ruolo di propulsore di sviluppo artistico e culturale, oltre che turistico ed economico del territorio, ma contribuire nel suo piccolo e nei limiti delle proprie possibilità a dare risposte concrete in campo sociale ai tanti problemi, piccoli e grandi, che la crisi economica ha fatto nascere o ha aggravato, anche spingendo le associazioni di volontariato a mettersi in rete per offrire servizi migliori.

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