Fondazione Carigo, Orzan fuori gioco

Il ministero del Tesoro chiarisce: chi ha già svolto due mandati è incandidabile. L’ipotesi delle primarie non appare più così scontata. Fra i nomi che circolano c’è quello di Gabassi
Di Francesco Fain

Da candidato numero uno, praticamente blindato a incandidabile. È la parabola di Sergio Orzan, avvocato, vicepresidente della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia che sarebbe dovuto diventare presidente.

A mettersi di traverso un parere del ministero del Tesoro che pone fuori gioco coloro che hanno effettuato già due mandati da consigliere: una lettera la cui esistenza viene confermata da fonti molto accreditate vicine al Comune di Gorizia. Non solo. Non sarebbero candidabili nemmeno gli altri componenti del Consiglio d’amministrazione, proprio per il limite dei due mandati. Si potrebbe però “pescare” fra i membri del Consiglio d’indirizzo, se non addirittura (e sempre la strada più probabile) all’esterno. È proprio il caso di dire che chi vivrà, vedrà.

Si rimette, dunque, tutto in gioco. E anche la possibilità di effettuazione delle primarie in casa centrodestra per determinare la presidenza non appare oggi così scontata. Almeno questo si sente da voci vicine al Comune. Una cosa è certa: pare che tutti siano concordi nel fatto che il presidente dovrà essere una personalità «di prestigio». Nomi, per ora, non ne circolano. Nemmeno da piazza Municipio rimbalzano ipotesi sui papabili. Nei giorni scorsi, era iniziata a circolare la voce di una possibile investitura di Emilio Sgarlata, presidente della Camera di commercio di Gorizia. Ma i bene informati sostengono che pure lui non è candidabile vista la carica all’ente camerale. Altro nome “gettonato” pare essere quello di Piergiorgio Gabassi, direttore del polo didattico e culturale dell’Università di Trieste a Gorizia.

Intanto imperversa il dibattito politico. In questo caso, è Ales Waltritsch, candidato del Pd alle Regionali, a dire la sua sull’ipotesi (oggi, in verità, un po’ sbiadita) delle Primarie. «Il nostro territorio - si chiede Waltritsch - è capace di esprimere personalità autorevoli e competenti? La politica locale sarà capace di fare scelte che non seguano mere convenienze di parte ma convengano e convergano su persone che sappiano guidare, con la dovuta e necessaria indipendenza, gli enti e le istituzioni che saranno indicati a guidare? Nel prossimo futuro ci possono essere le occasioni per ridurre i consigli di amministrazione e gli organi dirigenti, liberando così risorse, che anche se in qualche caso minime possono essere reinvestite su un territorio che necessità ogni giorno di più di sostegno e fiducia?»

Sono alcuni degli interrogativi che si pone Waltritsch, leggendo sul nostro quotidiano delle manovre in atto (e delle spaccature del centrodestra) per la scelta del prossimo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. «Il lavoro prezioso e attento svolto negli anni da una delle poche istituzioni dotate di concrete possibilità d’intervento di Gorizia e della sua provincia va migliorato e ampliato piuttosto che subire battute d’arresto o derive a causa di diatribe dovute a presunte lotizzazioni o zonizzazioni. L’accento sempre maggiore posto negli ultimi anni sul sociale sta nelle cose: in una situazione economica generale che presenta molte più ombre che luci è doveroso da parte di chi può aprire quanti più spiragli possibile. Fare presto e fare bene quindi, come si dovrà procedere celermente anche a livello regionale»: e questo è la sottolineatura di Waltritsch.

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