Folle capodanno a Trieste, bambini ubriachi e guerra con bottiglie

L’arrivo del 2011 è coinciso infatti con la solita dose di casi di etilismo acuto. La centrale operativa del 118 ha riferito infatti che su 60 interventi effettuati nella notte dal primo minuto del 1° gennaio in poi ben 47 hanno riguardato persone ubriache. Situazioni di etilismo acuto, acnche di giovani e giovanissimi: 5 ricoveri infatti sono stati fatti al Burlo Garofolo. Numerosi anche i contusi nelle battaglie con le bottiglie di vetro, mentre un ragazzo è stato ferito a un piede da un botto
TRIESTE.
Notte di Capodanno folle in città e superlavoro per il Pronto soccorso dallo scoccare della mezzanotte. L’arrivo del 2011 è coinciso infatti con la solita dose di casi di etilismo acuto. Fra brindisi e festeggiamenti, più di qualcuno ha esagerato. Non è stata raggiunta la cifra dell’anno scorso, quando i soccorsi portati dai sanitari per coma etilico avevano toccato la quota di 80, ma gli episodi di questo tipo non sono stati pochi neanche stavolta. La centrale operativa del 118 ha riferito infatti che su 60 interventi effettuati nella notte dal primo minuto del 1° gennaio in poi ben 47 hanno riguardato persone ubriache.


Situazioni di etilismo acuto, andate a coinvolgere anche giovani e giovanissimi. Tanto che le ambulanze non solo si sono dirette verso il pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara ma, per cinque ragazzini, pure alla volta del Burlo Garofolo. Una corsa dietro l’altra, da mezzanotte in poi, con tutti i mezzi disponibili impegnati e con medici e infermieri in servizio chiamati a lavorare senza soluzione di continuità. Nessun caso, come riferito da fonti ospedaliere, si è rivelato particolarmente grave o caratterizzato da particolari disturbi. Molti dei “trasportati” hanno chiesto aiuto in piazza Unità.


Al termine della festa organizzata dal Comune, dopo cioè che alle 2 la musica era puntualmente finita, la scena sulle panchine della zona si ripeteva a distanza di pochi minuti: giovani seduti e ingobbiti, provati dall’eccesso di alcol, con i pompieri volontari (in 8 sul posto con due mezzi a disposizione) pronti a dare loro conforto mentre l’ambulanza e i sanitari continuavano a fare la spola tra la piazza e l’ospedale.


Un’immagine che, chissà perché, qualcuno ha pure immortalato con la propria macchina fotografica prima di fare ritorno a casa. Ma la “follia” sfrenata della notte di Capodanno si è tradotta pure in una serie di bravate pirotecniche che hanno costretto i vigili del fuoco a 13 operazioni di spegnimento di campane della carta, bottini e cestini dati alle fiamme. Da Longera a via Battisti, e ancora in via Baiamonti. Ma simili quadretti, con immondizie a prendere improvvisamente fuoco, si sono visti anche in corso Italia. Altri singolari fotogrammi dal centro come da zone più periferiche della città, a metà fra colore ed eccessi: gente a petto nudo in piazza Unità che spinge un carrello della spesa con un ospite a bordo, altri che accendono fontane e fuochi d’artificio in mezzo alla carreggiata in viale Miramare, lungo la linea che divide le corsie.


E poi c’è pure la nottata d’affari sicuri per il venditore ambulante che all’angolo di piazza Unità vende cappellini fashion, occhialini che si illuminano e cerchietti con le orecchie da coniglio. La notte che ha segnato il passaggio fra il 2010 e il 2011 è stata anche il primo Capodanno festeggiato senza i vigili urbani in prima linea nell’attività di controllo e gestione del traffico dopo le 22. Conseguenza, è cosa nota, del mancato armamento della Polizia municipale seguito al congelamento della relativa delibera in Comune. A vigilare al loro posto sono state così le altre forze di polizia. Come riferito ufficialmente dalla questura, la viabilità cittadina non ha risentito della chiusura al traffico (dalle 22 sino al termine della festa in piazza) del tratto delle Rive compreso fra piazza Tommaseo e via del Mercato vecchio.


RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:capodannoalcool

Riproduzione riservata © Il Piccolo