Flop sconti, chiusi tre distributori
GRADISCA. Da un lato la concorrenza estremamente agguerrita della vicina Slovenia. Dall'altro la cervellotica legislazione nostrana. Tempi duri per i distributori di carburante dell'Isontino, per i quali la beffa è pure doppia: se i colleghi goriziani si chiedono che fine abbiano fatto la famosa "fascia zero" e l'equiparazione dei prezzi con la Slovenia, i loro colleghi gradiscani devono pure fare i conti con un'ulteriore penalizzazione. Per le normative regionali Gradisca d'Isonzo (così come Mariano del Friuli, Moraro e Farra) continua a essere inserita - a differenza di tutti gli altri comuni della Destra Isonzo - neppure in fascia 1, ma in seconda fascia di contributo. Significa in pratica che per i residenti in quei quattro Comuni lo sconto sulla benzina regionale è più basso che nel resto della provincia. Un imprenditore o una compagnia petrolifera che ha sede a Gradisca vede così svantaggiato quello che in teoria dovrebbe essere il suo principale bacino d'utenza. E pensare che altri sette comuni nell'estate 2010 hanno rischiato di fare la stessa fine, ovvero di non rientrare nella normativa regionale: fu un emendamento dell'allora consigliere Franco Brussa a inserirle in extremis. Ma niente da fare, come detto, per Gradisca, Farra, Mariano e Moraro. Il motivo? Non rientrano nè nella direttiva Cee del '75 per le cosiddette aree disagiate, né nella macroarea di Obiettivo 2, l'escamotage che all'ultimo minuto aveva rimesso in corsa per il contributo 7 comuni goriziani, uno in provincia di Trieste (Muggia) e 27 udinesi. La conseguenza, per Gradisca e gli altri comuni “non disagiati” (come se la crisi non fosse generalizzata e guardasse i confini al centimetro) oggi è grottesca: un cittadino residente in uno dei comuni di fascia "non disagiata" che si reca a fare benzina nel territorio comunale di Sagrado, appena poche centinaia di metri oltre la Fortezza, trova alla stazione di servizio uno sconto di 21 centesimi al litro per la verde e 14 centesimi al litro per il gasolio; a casa propria, poche centinaia di metri più in la, per un gradiscano l'incentivo è di appena 14 centesimi/litro per la benzina e 9 centesimi per il gasolio. Sulla questione si battè a lungo anche la precedente giunta comunale guidata da Franco Tommasini, ma la situazione non si è più modificata. E allora, tutti in Slovenia. O quasi. I due distributori gradiscani sopravvissuti - un tempo erano ben cinque sul territorio comunale - si danno da fare per specializzare la propria proposta: lungo viale Trieste, il punto carburante della Q8 propone anche noleggio di furgoni e altri servizi, cariche per le bombole del gas, vendita di accessori per l'automobile. Il KV di via Palmanova, quasi ai confini con Villesse, sulla 351, propone un apprezzato servizio bar. È il segno dei tempi che cambiano. In un decennio hanno chiuso i battenti a Gradisca i distributori IP ed Esso di piazza Unità (anche perché per le normative non potevano più stare in centro senza determinati adeguamenti) e il punto vendita dell'Agip sulla 305, ai confini col comune di Mariano.
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