Fair-Cap conferma la volontà di vendere gli immobili del sito produttivo ex Flex

È la risposta del fondo tedesco al rifiuto delle istituzioni di concedere ammortizzatori sociali in assenza di un piano industriale solido o di un nuovo compratore affidabile. I sindacati: “Un fatto gravissimo”

Una manifestazione dei lavoratori ex Flex, ora AdriaTronics (Lasorte)
Una manifestazione dei lavoratori ex Flex, ora AdriaTronics (Lasorte)

Fair Cap ufficializza la volontà di vendere gli immobili del sito produttivo della ex Flex, AdriaTronics, così come i sindacati avevano profilato l'altro giorno. È la risposta del fondo tedesco al rifiuto delle istituzioni di concedere ammortizzatori sociali in assenza di un piano industriale solido o di un nuovo compratore affidabile.

La nota di AdriaTronics

Sulla possibile vendita degli immobili, AdriaTronics ha specificato in una nota che la decisione "non è dettata da una scelta strategica per il futuro, ma semplicemente dalla necessità di recuperare risorse finanziarie per fronteggiare il mancato riconoscimento ad oggi degli ammortizzatori sociali per i lavoratori che si trovano in una drammatica situazione di inattività".

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La manifestazione dei lavoratori ex Flex, ora AdriaTronics (Lasorte)

La società sottolinea di aver "dimostrato sempre massima apertura verso le Parti Sociali", precisando che "la vendita degli immobili sarebbe immediatamente sospesa qualora venisse sottoscritto, come più volte richiesto, un contratto di solidarietà, essenziale per garantire la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori ad oggi inoccupati per la perdita del più grande cliente Nokia".

La società ha anche ricordato che nelle scorse settimane "Fair-Cap, azionista di AdriaTronics, è stata contattata da potenziali investitori che hanno espresso interesse nell'acquisire l'intero sito produttivo e con gli stessi ha prontamente avviato discussioni per l'avvio delle negoziazioni di vendita della società".

Negoziazioni però "ostacolate sia da mancate e concrete risposte da parte dei potenziali investitori sia dalla loro presumibile incapacità finanziaria nel procedere con l'acquisto. La stessa società israeliana - che si è manifestata in più occasioni come interessata - sembra non avere fondi da investire nel sito di Trieste", è "principalmente una startup basata sul capitale di rischio senza significative operazioni commerciali in corso.

La capacità finanziaria di questa società appare non essere in grado di supportare il futuro dei 345 dipendenti a Trieste". 

La replica dei sindacati

A stretto giro è arrivata la nota congiunta di Fim Fiom e Uilm: “Nel ricevere la nota di Adriatronics, prima di scendere in un giudizio di merito, precisiamo che durante l'ultimo incontro ministeriale l'avvallo alla disponibilità di concessione degli ammortizzatori sociali era stato subordinato ad un preciso impegno da parte di AdriaTronics nel condividere un percorso di cessione del sito ad un soggetto terzo titolato a sviluppare un piano industriale in grado di garantire occupazione e lo sviluppo industriale. Impegno ribadito solo a voce, ricordando che AdriaTronics si è sottratta dal sottoscrivere il verbale della riunione che registrava le posizioni espresse al tavolo e gli impegni presi da tutte le parti. Detto questo, la nota diramata oggi da AdriaTronics rappresenta un fatto gravissimo. Non permetteremo in alcun modo a questi immobiliaristi lo smembramento di una storica e importante realtà produttiva del nostro territorio e del nostro paese. Siamo pronti a mettere in campo tutte le forze per non permettere che questa scellerata ipotesi sia portata avanti da un gruppo di avventurieri. Alla luce di questa sciagurata presa di posizione da parte di AdriaTronics, chiediamo di accelerare quanto l'immediata convocazione del tavolo Ministeriale per far luce sui reali intendimenti di della società che, se non dovessero portare ad una cessione del sito ad un soggetto accreditato, veda le istituzioni mettere in campo tutti gli strumenti per mandare via questa proprietà. Mentre, da parte nostra siamo pronti ad attuare il blocco dei cancelli così come dichiarato nella conferenza stampa di pochi giorni fa”.

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