Fiume, uccisa a coltellate dopo anni di litigi: arrestato il vicino

Controversie infinite sull’utilizzo di un piccolo passaggio fra la vittima Milka Grivicic, 55 anni, e il presunto omicida

FIUME Una serie infinita di litigi, durata anni, fino alla tragedia con la 55enne Milka Grivicic accoltellata a morte. La polizia poco dopo ha arrestato il presunto omicida, Džemal Merdanovic, 72 anni. Il grave fatto di sangue si è verificato a Fiume, nel rione occidentale di Zamet, in una zona periferica. Sembra che all’origine delle frequenti discussioni fra la Grivicic e i consorti Merdanovic, ci fosse l’utilizzo di un piccolo passaggio tra le due abitazioni. Grivicic quel giorno era venuta a far visita all'anziana madre e alle sue due figlie. Ivanka Vidovic Vinketa, sostituta del procuratore regionale di Fiume, ha confermato che la Grivicic è stata uccisa a coltellate.

La donna è stata ammazzata a pochi metri dall'abitazione della madre, che a sua volta dista un paio di metri dalla casa dei Merdanovic. Come raccontano i vicini le discussioni fra le due famiglie erano frequenti a causa del passaggio comune al centro di controversie che duravano da anni.

«Ho sentito le urla disperate di Milka – ha detto una vicina di casa che ha voluto mantenere l'anonimato – e poi i suoi gemiti di dolore. Poi più niente, il silenzio, segno che era accaduto qualcosa di terribile. Di li'a poco sono arrivati i sanitari e la polizia, ma purtroppo non c'era più nulla da fare per la nostra Milka». Del caso tra la Grivicic e i Merdanovic si era occupato l'anno scorso il giornale fiumano Novi List: il giornale aveva raccontato l’arresto della consorte del 72enne perchè si era avventata con un rastrello sulla madre della Grivicic, procurandole lesioni.

Le due abitazioni erano state costruite più di mezzo secolo fa dai fratelli Ilija, padre della donna uccisa, e Branko Jakovljevic. A metà degli anni '70 del secolo scorso, Branko aveva venduto la sua casa ai Merdanovic e pochi anni dopo erano nati i primi problemi e tensioni.

Gli abitanti in zona ricordano il giorno in cui la moglie di Merdanovic, in seguito all’ennesima discussione, protestò vivacemente minacciando i vicini con una bombola di gas se qualcuno avesse bloccato il passaggio. Per tale episodio, i Merdanovic erano stati condannati nel 2016 al carcere con il beneficio della condizionale.


 

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