Fiume, squalo volpe terrorizza i bagnanti

Avvistato a Cantrida a soli 200 metri dalla spiaggia riservata ai cani. Era lungo almeno due metri

FIUME

Uno squalo volpe ha creato subbuglio durante lo scorso fine settimana tra i bagnanti e i loro cani sulla spiaggia riservata proprio agli amici a 4 zampe nei pressi dello stadio di Cantrida a Fiume. Gli animali erano particolarmente agitati con i loro padroni preoccupati non sapendo il motivo di tale eccitazione. Hanno potuto rendersene conto di persona quando hanno avvistato uno squalo volpe antistante la spiaggia per cani. È stata, infatti, notata varie volte la pinna caudale del volpe lunga circa due metri a soli 200 metri dalla costa. Probabilmente stava inseguendo un branco di pesce azzurro. Non è la prima volta che uno squalo volpe venga avvistato nelle acque del Golfo quarnerino. Lo squalo volpe è una specie pelagica che vive nella colonna d'acqua abbastanza vicino alla superficie: alcuni esemplari possono arrivare fino a 6 metri. Si tratta di uno squalo che uccide le sue prede stordendole con la lunga coda ma innocuo per l'uomo. L’ultimo attacco all’uomo è stato registrato nell’ottobre 2008 nelle acque dell’isola di Lissa (Vis). Un pescatore sub sloveno Damjan Pecek di 43 anni è stato morso al polpaccio probabilmente da uno squalo bianco, lungo cinque metri. Il lubianese era stato tratto in salvo e quindi medicato all’ospedale di Spalato. Pare che avesse avuto alla cintura una ricciola, presa poco prima e ancora sanguinante. A detta dei biologi dell’Istituto oceanografico di Spalato, le acque adriatiche ospitano 29 specie di squali, di cui soltanto due pericolose per l’uomo, ovvero lo squalo bianco, specie rigorosamente protetta, e lo squalo mako. Ricorderemo che nell’aprile scorso nei pressi di Punta Rižnjak sull’isola di Molat (Melada) nell’arcipelago di Zara in Dalmazia il pescatore Dinko Marteliæ è stato il protagonista di una pesca a dir poco eccezionale. Nella sua rete, infatti, è rimasto intrappolato uno squalo elefante del peso di alcune tonnellate e lungo una decina di metri. Il bestione non ce l’ha fatta nonostante il pescatore avesse spezzato la rete per rimetterlo in libertà. Anche nelle acque antistanti gli isolotti di Figarola Grande e Piccola nei pressi di Rovigno nel maggio scorso era stato rinvenuto privo di vita uno squalo elefante. Era ormai in avanzato stato di decomposizione con la carcassa che è stata fatta affondare in mare aperto dai vigili del fuoco rovignesi. (v.b.)

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