Fiume, l’ex zuccherificio diventa museo
FIUME Dopo anni di attesa, terminati i lavori di restauro, è in programma per sabato la cerimonia di riapertura del palazzo dell'ex zuccherificio fiumano, situato tra i rioni di Braida e Potoc, nei pressi della Stazione ferroviaria centrale e considerato tra gli edifici con interno in stile tardo barocco più belli di queste terre, sicuramente il più ampio lungo il versante orientale dell'Adriatico. Nel rispetto delle misure epidemiologiche anti-Covid, l'inaugurazione prevede un programma che si protrarrà per una settimana - fino a sabato 21 novembre - durante la quale i cittadini potranno visitare con ingresso gratuito il maestoso immobile, così ricco al suo interno di decorazioni, stucchi e dipinti che raffigurano scene mitologiche e storiche.
Il palazzo, che ospiterà il Museo civico fiumano, è stato restaurato (per un totale di 4.272 metri quadrati) assieme a quella che fu la nave dell’allora presidente jugoslavo Josip Broz Tito, la Galeb: entrambi gli interventi sono stati programmati nell’ambito del progetto Fiume capitale europea della Cultura 2020. Proprio a questo scopo l’Unione europea ha erogato a fondo perduto poco più di nove milioni di euro: risorse che hanno consentito di dare il via alla ristrutturazione dell’edificio e dello scafo con mezzi attinti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, precisamente dal Programma operativo Concorrenza e Coesione.
Edificato nel 1752 da una compagnia triestino - fiumana quale sede della direzione dell'allora Zuccherificio quarnerino, il palazzo barocco viene considerato il simbolo dell'inizio dell'epoca dell’industrializzazione di Fiume.
Distrutto parzialmente da un incendio nel 1785, l'edificio venne ricostruito, e a partire dal 1851 divenne sede della Manifattura tabacchi fiumana, che in seguito fu la più grande dell’impero austro-ungarico, occupando - intorno al 1860 - circa duemila lavoratori, in buona parte donne. Nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, il palazzo ospitò la fabbrica motori Rikard Benčić. Dopo il fallimento di quell’azienda, l’immobile - che nel 1970 è stato intanto proclamato bene culturale - è divenuto proprietà della Città di Fiume, nelle cui mani è passato verso la fine degli anni Novanta dello scorso secolo.
I lavori di restauro, sicuramente di non facile realizzazione, hanno richiesto due anni e mezzo e sono stati portati avanti dall’azienda slovena Vg5, mentre il progetto, concepito nel rispetto dell’assetto originario dell’edificio, è stato firmato dall’Istituto nazionale di restauro, sotto la guida di Irma Huić.
Ora il Museo civico - che si è trasferito nell’immobile lasciando la vecchia sede situata nelle vicinanze del Palazzo del governo - ospiterà qui la mostra permanente sulla storia della città di Fiume: l’allestimento darà spazio a temi come l’invenzione del siluro, l’Imperiale Accademia navale di Fiume, il teatro Verdi, l'attuale teatro Zajc; ma anche a capitoli come quelli dei grandi stabilimenti produttivi, dallo stesso Zuccherificio alla Fabbrica tabacchi, dalla Cartiera ad altre aziende.
L’esposizione è dislocata al primo e al secondo piano dell’edificio e occupa un totale di una trentina di stanze, mentre al piano terra ci saranno spazi per bar e negozio del museo, e al terzo troveranno posto gli uffici.
Durante la settimana inaugurale del rinnovato palazzo, i cittadini come detto potranno visitare gratuitamente l’immobile. La visita durerà all’incirca un’ora. Potranno entrare nel palazzo soltanto due gruppi contemporaneamente, composti ciascuno da 25 persone con obbligo di indossare la mascherina. E dopo ogni visita, sono previsti trenta minuti di pausa da utilizzare per la sanificazione degli ambienti. —
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