Fiume, il cantiere Viktor Lenac nelle mani del Gruppo Palumbo

Il colosso napoletano verso l’acquisizione della maggioranza delle quote Crisi dell’Uljanik, crescono i timori per i versamenti degli stipendi

POLA

Mentre gli stabilimenti navali del Gruppo Uljanik sono alle prese con la più grave crisi che li abbia mai toccati, il cantiere fiumano “Viktor Lenac” di Mariscina, considerato uno dei fiori all'occhiello della cantieristica navale croata, si prepara a voltare pagina. Lo stabilimento infatti è stato acquistato dal Gruppo Palumbo di Napoli, che dopo esserne già divenuto a maggio il terzo azionista avrebbe ora in tasca l'80% delle quote. Il condizionale è ancora d’obbligo perché la notizia relativa al passaggio di proprietà verrà ufficializzata la settimana prossima. Antonio Palumbo, che assieme ai figli tiene le redini del colosso napoletano, è intanto intervenuto alla sessione ordinaria dell'Assemblea degli azionisti respingendo la proposta di ripartizione ai soci dell'utile di gestione del 2017, che è stato pari a 4,9 milioni di euro, spiegando che l'importo verrà utilizzato per lo sviluppo dello stabilimento».

Il Viktor Lenac, che conta oggi 490 dipendenti, vanta una tradizione lunga 122 anni ed è considerato uno dei maggiori cantieri nel Mediterraneo nel settore delle riparazioni e delle modifiche navali, ma anche nella progettazione e realizzazione di impianti offshore. Lo scorso anno aveva registratp un fatturato di 68,5 milioni di euro da cui era stato generato appunto un utile netto di 4,9 milioni. Il Gruppo Palumbo invece gestisce cantieri navali a Napoli, Ancona, Messina, Savona, Marsiglia, Malta e Tenerife dando lavoro - direttamente e indirettamente - a novemila persone soprattutto nella costruzione e riparazione degli scafi delle navi.

Intanto come si diceva il Gruppo Uljanik continua a dibattersi in una crisi i cui sviluppi sono sempre più inceti. Dopo che la Commissione europea ha bocciato e rispedito al mittente il piano di ristrutturazione aziendale ritenendo eccessiva l’entità degli aiuti di Stato, la Splitska banka di Spalato ha attivato le garanzie statali per 48 milioni di euro sui crediti concessi allo stabilimento.

Ma intanto andranno ripensate anche le modalità di attuazione del piano stesso, quando - una volta modificato - avrà ottenuto l'ok da Bruxelles: il partner strategico Danko Koncar sarebbe in rilevanti difficoltà finanziarie e dunque non disporrebbe più delle risorse necessarie per l’iniezione di liquidità con cui tentare il rilancio dei cantieri del Gruppo, lo Scoglio Olivi di Pola e il 3 Maggio di Fiume. Lo scenario che si sta profilado è quello dell’individuazione di un altro partner strategico, operazione che prolungherà ovviamente i tempi. Mentre ancora non si sa da quale fonte verranno attinti i 6,6 milioni di euro necessari per versare ai dipendenti gli stipendi di settembre. —

P.R.

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