Fiume, Edit in crisi tagli agli stipendi

Zagabria dimezza i contributi alla casa editrice degli italiani Il ministro Hasanbegovi„ rincara: «Nel 2017 niente soldi»
Di Andrea Marsanich
Fiume: Edit Novi List
Fiume: Edit Novi List

FIUME. Momenti drammatici, come mai accaduto nella sua pluridecennale storia, per l'Edit, l'azienda giornalistico-editoriale della Comunità nazionale italiana, gravemente penalizzata da tagli finanziari. Un colpo durissimo è arrivato dalla Repubblica di Croazia, che ha deciso di decurtare le dotazioni per il 2016 del 50%. A ciò si è aggiunta la diminuzione del 15 per cento degli importi che arrivano dal Consiglio croato per le minoranze nazionali e i finanziamenti a singhiozzo dall'Italia. Una situazione da incubo per la novantina di dipendenti, per un collettivo le cui pubblicazioni in italiano costituiscono una risorsa insostituibile per i connazionali che vivono nel loro territorio di insediamento storico, in Croazia e Slovenia.

Il cda dell'ente, presieduto dall'avvocato fiumano Oskar Skerbec, è stato costretto a mosse impopolari e dolorose per evitare la liquidazione di questa storica istituzione. Gli stipendi, comunque più bassi rispetto alla media nazionale, sono stati tagliati di ben il 25%, mentre l'organico sarà portato da 91 a 82 persone. Un tanto si è aggiunto alla politica di risparmio attuata negli ultimi tempi, con rinuncia alle collaborazioni esterne, a viaggi di servizio e a tutta una serie di diritti in materia retributiva. L'Edit rischia purtroppo di sparire, ma i suoi dipendenti non ci stanno, non mollano e del resto non lo faranno mai. Lo hanno ribadito nella seduta straordinaria convocata dal Sindacato giornalisti e dal Consiglio dei lavoratori dell'Edit, a cui hanno presenziato i vertici dell'Unione Italiana, Furio Radin e Maurizio Tremul.

Entrambi hanno promesso il massimo sostegno dell'Unione, rilevando che della situazione si è interessata anche la presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovi„, alla quale si è rivolto con una missiva il facente funzioni di direttore dell'Edit, Errol Superina. Il capo di Stato ha confermato l'appoggio all'ente, al contrario di quanto esternato dal controverso ministro croato della Cultura, Zlatko Hasanbegovi„, piu' volte al centro di polemiche per le sue dichiarate simpatie nei riguardi degli ustascia. Intervistato dal quotidiano Novi list di Fiume, Hasanbegovi„ ha detto testuale: «L'Edit non riguarda il mio ministero, con i finanziamenti che sono un relitto dell'accordo elettorale di anni fa tra Radin e l'ex premier Ivo Sanader. Le difficoltà della Voce del Popolo? Sono stati tanti i giornali a fallire in Croazia. Posso promettere una cosa. Se quest'anno i finanziamenti all'Edit sono stati ridotti del 50%, nel 2017 non sarà erogato un solo centesimo».

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