Fiume divisa sulla revisione di piazza Tito

La proposta dell’ex deputato popolare Doric incassa pochi consensi. Il sindaco Obersnel: «Non era mica Stalin o Hitler»
Di Andrea Marsanich

FIUME. Dopo Zagabria, anche a Fiume è stato avviato l’iter per la ridenominazione di Piazza Tito, ex Piazza Bano Jelacic e che si trova nel rione di Susak, toccando il noto albergo Continental.

A firmare l’iniziativa, consegnata alla commissione cittadina per l’autonomia locale, è stato un noto esponente locale del Partito popolare ed ex deputato parlamentare, Miljenko Doric. «Ho agito a titolo personale – ha detto il politico – senza consultarmi con il mio schieramento. Josip Broz Tito è stato il leader di un regime antidemocratico, che ha fatto numerose vittime e dunque il suo nome non merita di comparire nella toponomastica fiumana. Non intendo in questo modo equiparare comunismo e nazifascismo, né intendo negare i valori dell’antifascismo, ma è pur vero che dal 1945 in poi nell’ ex Jugoslavia si commisero numerosi crimini, con vittime coloro che non accettavano il sistema. Tito era al vertice di quel regime».

La procedura per l’eventuale modifica è semplice: ora sarà la suddetta commissione ad esprimersi se accettare o meno la proposta di Doric che, quand’era attivo in seno al Consiglio d’Europa e deputato al Sabor, votò le dichiarazioni di condanna dei regimi totalitari. Se l’organismo non accetterà l’iniziativa, significherà la sua definitiva bocciatura. In caso contrario, la questione sarà sottoposta all’ attenzione del sindaco di Fiume, il socialdemocratico Vojko Obersnel, che in qualità di esponente del potere esecutivo dovrà dare una sua valutazione. Infine, l’ ultima parola spetterà al consiglio comunale.

Il primo cittadino non si è tirato indietro nel commentare un’iniziativa che nemmno i partiti di destra hanno voluto avviare a Fiume: «Tito non è stato mica perfetto, ma di questo debbono occuparsi gli storici. Nessuno può però mettere in dubbio che Tito abbia avuto dei meriti eccezionali e grazie ai quali Fiume, l’Istria e altre aree dell’attuale Croazia non fanno parte dell’ Italia. Josip Broz non può esere paragonato a dittatori come Stalin e Hitler».

L’iniziativa di Doric, che difficilmente centrerà l’obiettivo (Fiume vota da sempre centrosinistra), ha sorpreso il suo collega partitico, Miroslav Matesic, presidente della sezione fiumana dei popolari e vice sindaco: «Non ne sapevo nulla e comunque si tratta di una vicenda complessa, dalle tante sfaccettature. Il mio parere è che il nome di Piazza Tito debba restare». L’identico concetto è stato espresso dalla presidente della commissione comunale per le autonomie locali, Ljiljana Cvjetovic, che fa parte del Partito dei pensionati.

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