Firmato l’Accordo di programma per la Ferriera, il ministro Patuanelli: «Momento storico per Trieste»

In Prefettura siglato l'atto finale che dà il via alla riconversione dello storico impianto di Servola: attività siderurgica a freddo e piattaforma logistica
La cerimonia in Prefettura per l'Accordo di programma. Da sinistra Fedriga, Patuanelli, Valenti e Dipiazza (Foto Massimo Silvano)
La cerimonia in Prefettura per l'Accordo di programma. Da sinistra Fedriga, Patuanelli, Valenti e Dipiazza (Foto Massimo Silvano)

TRIESTE. Siglato nella mattinata di oggi (sabato 27 giugno) a Trieste nel palazzo della prefettura l’Accordo di programma sulla riconversione della Ferriera di Servola. Al tavolo per la firma, con il prefetto Valerio Valenti e i rappresentanti del Gruppo Arvedi e di Icop-Plt, il ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, il sindaco Roberto Dipiazza, il neocommissario del Porto Mario Sommariva.

L’Accordo di programma darà il via alla realizzazione di un polo industriale con oltre 400 occupati, costituito dall’attività siderurgica a freddo gestita dal gruppo Arvedi, e la piattaforma logistica collegata gestita da Icop-Plt. Nell’ex area a caldo della Ferriera, spenta lo scorso marzo, sorgerà un polo logistico, favorito dalla realizzazione di un nuovo snodo ferroviario e dall’allargamento della banchina portuale. Un processo al quale parteciperà anche Fincantieri: l’ad Giuseppe Bono ha confermato la disponibilità a ricollocare la parte degli esuberi ex Arvedi (in tutto 163 operai) non assorbita da Icop-Plt. L’operazione, come più volte ribadito dai rappresentanti istituzionali, dovrà essere ad «esuberi zero».

«Questo è un momento storico per la città di Trieste. Si chiude un percorso e se ne apre uno nuovo». Lo ha detto il ministro Patuanelli, aprendo la cerimonia per la firma dell'Accordo di Programma che mette in moto il progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell'ex area a caldo dell'impianto siderurgico iniziata a fine marzo con la sua definitiva chiusura e con il coinvolgimento di oltre 400 lavoratori.

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Foto BRUNI 05.09.2019 Operai della ferriera

Oggi «è una delle giornate più grandi e più interessanti vissute da sindaco». Lo ha detto il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, a margine della cerimonia che si è tenuta oggi in Prefettura per la firma dell'Accordo di Programma. Una battaglia, quella che ha visto la chiusura dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico triestino e l'avvio della sua riconversione e riqualificazione, portata avanti, ha ricordato il primo cittadino, in «quattro campagne elettorali tutte nel segno della Ferriera».

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Lasorte Trieste 03/04/20 - Ferriera

In questo giorno, ha aggiunto Dipiazza «vorrei anche ricordare tutte le persone che ci hanno lasciato, sia all'interno della fabbrica che all'esterno». La politica, ha ribadito, «qua ha dato il peggio di se stessa. Non aveva capito che la città non voleva quello». La città, «sta ripartendo». Ora si aspetta il ritorno di Zeno D'Agostino alla guida del Porto. «Tornerà al cento per cento», ha poi concluso Dipiazza

«La sigla dell'accordo di programma per la riconversione delle Ferriera di Servola è un risultato importante per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ottenuto grazie alla reale e leale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. Il raggiungimento di questo obiettivo storico è uno degli impegni che la giunta si è assunta nei confronti dei cittadini della nostra regione e sono orgoglioso del ruolo chiave svolto dall'amministrazione regionale per tagliare questo traguardo».

Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in Prefettura a Trieste a margine della cerimonia ufficiale di firma dell'Accordo di Programma. Fedriga ha rimarcato che «remando tutti nella stessa direzione siamo riusciti a sbloccare una situazione ferma da oltre vent'anni, garantendo la salute dei cittadini, tutelando l'occupazione e offrendo opportunità di sviluppo in ambito logistico. La chiusura dell'area a caldo, che è il primo passo per la riqualificazione del sito e segna l'avvio di una nuova era per Trieste, non avrebbe potuto concretizzarsi senza un'azione a difesa del lavoro e una prospettiva industriale rivolta al futuro».

Il governatore ha quindi sottolineato che «questo risultato è stato raggiunto attraverso una forte collaborazione sia all'interno dell'Esecutivo regionale, grazie all'apporto dato dagli assessori Scoccimarro e Rosolen che hanno lavorato assiduamente al mio fianco, sia con il Ministero dello sviluppo economico, il Comune di Trieste e l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale. Devo inoltre ringraziare Fincatieri e Icop, grazie al cui intervento è stato possibile favorire la ricollocazione dei lavoratori che non è stato possibile inserire nel perimetro delle attività previste dal piano di chiusura dell'area a caldo».  

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