Firmato l’accordo bis con i Beni culturali su Magazzino 26, Ursus, strade e servizi

La “scheda” numero 11 è autorizzata a entrare nella fatidica urna di Porto Vecchio. Regione Fvg, Comune, Autorità portuale hanno detto sì alla rimodulazione dell’accordo operativo sugli interventi finanziati dal ministero dei Beni Culturali in Porto Vecchio per un importo complessivo di 50 milioni di euro.
Ma l’aspetto più significativo dell’atto riguarda la definizione delle tempistiche organizzative e realizzative: le gare d’appalto relative al Magazzino 26 (Museo del mare), al secondo lotto delle infrastrutturazioni (strade, reti idriche elettriche fognarie, ecc.), al restauro del pontone Ursus debbono essere bandite entro il 31 marzo 2021. L’ultimazione di lavori, servizi, forniture dovrà avvenire per i tre obiettivi entro il 31 dicembre 2025.
Al netto di oltre 8 milioni di euro già utilizzati, la scansione degli stanziamenti prevede 1,24 milioni di euro relativi ancora al 2018; 6,78 milioni nel 2019; 16,30 milioni nel 2020; 9,89 milioni nel 2021; 7,8 milioni spalmati nel 2022 e nel 2023. In tutto sono nel portafoglio 41,8 milioni.Il riparto complessivo dei finanziamenti è confermato su 33 milioni destinati al Museo del mare, 14 milioni diretti alle infrastrutturazioni, 3 milioni alla riqualificazione dell’Ursus: i primi due capitoli sono a cura del Comune, il pontone invece sarà spettanza dell’Autorità.
La cosiddetta “rimodulazione” si era resa indispensabile dal punto di vista tecnico-amministrativo in seguito al cambiamento di programma avvenuto nella primavera-estate dello scorso anno, quando il Comune decise di trasferire la futura sede del Museo del mare dall’originaria idea dei Magazzini 24-25 al Magazzino 26. In questo modo la giunta Dipiazza contava/conta di mettere a reddito le due vecchie stalle utilizzate dalla Prioglio fino a una ventina di anni fa, che si affacciano sul Bacino 0. Mesi fa si parlava di un interessamento di Fincantieri per la coppia 24-25 ma non si è mai saputo se l’intenzione si sia trasformata in qualcosa di più impegnativo.
Sempre sul versante di Porto Vecchio, nessun aggiornamento sulla società consortile che sarà formata dal Comune, dalla Regione, dall’Autorità per gestire la vendita di circa quaranta hangar nella fascia che intercorre tra il “villaggio Greensisam” e il polo museale-culturale-espositivo. Una bozza di statuto è stata preparata dal Municipio e prevede la maggioranza assoluta al Comune e quote di minoranza a Regione e Autorità. Insomma, il modello ex Ezit adattato alla nuova circostanza. Ma sembra che per la Regione sia indispensabile una norma specifica che passerà al vaglio del Consiglio. —
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