Fiori sul Rilke per ricordare Alessio. In Procura gli atti della caduta da 30 metri
Secondo i primi rilievi la caduta sarebbe riconducibile ad una fatalità ma sarà il pm ad accertarlo. Il dolore dei vigili del fuoco

Lasorte Trieste 07/03/19 - Sistiana, Sentiero Rilke, Mazzo di Fiori
Tredicenne precipita dal Rilke: le immagini dei soccorsi
Un pallido sole illuminava il sentiero Rilke ieri, il giorno dopo il tragico incidente costato la vita ad Alessio Rotta, il 13enne che viveva poco lontano, a Borgo San Mauro, morto cadendo da uno dei tanti punti panoramici.
La Procura della Repubblica ha ricevuto dai vigili del fuoco gli atti sull’episodio e ora il pubblico ministero Chiara De Grassi dovrà valutare se ci sono gli estremi per aprire un fascicolo con un’ipotesi di reato. Al momento non sono emersi elementi che facciano pensare a qualcosa di diverso da una tragica fatalità, visto che tutti i parapetto sono risultati essere in ordine e non ci sono stati cedimenti.
Alessio era sul Rilke con Benedetta Niccolini, la mamma, e il cane Tobia. Passeggiavano abitualmente lungo quel sentiero, anche perché poco lontano dalla loro abitazione. Al momento della caduta il 13enne era però da solo perché la donna e il cane erano andati avanti. Secondo la ricostruzione dei soccorritori, Alessio avrebbe superato il parapetto per provare a guardare in basso la parete di roccia. Parete che conosceva essendo un appassionato scalatore come i genitori. Probabilmente un eccesso di confidenza, le foglie secche e la roccia bagnata dall’umidità sono stati gli elementi che hanno portato al dramma.
Sul posto erano arrivati immediatamente i pompieri e il padre di Alessio, Massimiliano Rotta - anche lui vigile del fuoco del nucleo Sai (Speleo alpino fluviale) -, chiamato dalla moglie. Il papà aveva immediatamente capito che per suo figlio le speranze erano ridotte al lumicino. Con il verricello dell’elicottero, il personale medico e quello del Soccorso alpino si erano calati sul piccolo terrazzamento a metà della parete per cercare di capire se era possibile fare qualcosa per il ragazzo, ma la caduta da oltre trenta metri non aveva lasciato scampo ad Alessio. A quel punto si era proceduto al recupero del corpo, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.
I colleghi del padre del tredicenne ieri mattina hanno portato dei fiori bianchi nel punto da cui il ragazzo è scivolato. Un pompiere, con gli occhi gonfi di chi ha dormito poco, «perché Alessio era un po’ anche nostro figlio», fa fatica a trattenere le lacrime. Anche lui fa parte del Saf (Speleo alpino fluviale) e mercoledì era sceso a Sistiana insieme agli uomini del Soccorso alpino per recuperare il giovane. «Con il papà di Alessio - racconta con la voce rotta dall’emozione - era capitato in passato di venire proprio sul Rilke per effettuare dei soccorsi e dei recuperi. Mai avrei voluto vivere quello che ho vissuto ieri (mercoledì, ndr). Siamo una famiglia – conclude – ed è come se fosse morto anche nostro figlio». —
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