Fiom pronta alla mobilitazione per difendere la Ferriera

«Siamo pronti alla lotta a difesa del ciclo siderurgico integrale della Ferriera di Servola». È quanto afferma in una nota il Comitati iscritti Fiom Acciaierie Arvedi Trieste. «I valori di centraline...
Silvano Trieste 27/04/2012 Ferriera di Trieste, i fumi che si sprigionano dalla fabbrica
Silvano Trieste 27/04/2012 Ferriera di Trieste, i fumi che si sprigionano dalla fabbrica

«Siamo pronti alla lotta a difesa del ciclo siderurgico integrale della Ferriera di Servola». È quanto afferma in una nota il Comitati iscritti Fiom Acciaierie Arvedi Trieste. «I valori di centraline e deposimetri - sostengono - sono sotto i limiti di legge e ciò è frutto sia degli investimenti aziendali sia del grande sforzo dei lavoratori che ha permesso alla fabbrica di tornare competitiva sui mercati». I dipendenti Fiom da un lato assicurano che vigileranno sul rispetto delle leggi ambientali, dall’altro sferrano dure critiche all’amministrazione Dipiazza. «È chiaro che un impianto di queste dimensioni, e di queste complessità, necessita sempre di una continua manutenzione per essere compatibile con le leggi ambientali. E su questo noi vigileremo, accompagnando sempre l'attività di controllo così come previsto dall' accordo di programma e dall'Aia rilasciata. Quanto al sindaco - prosegue la sigla sindacale - conduce una ricerca continua e morbosa per trovare vizi di forma a cavilli legali atti a screditare e lordare il lavoro fatto in questi anni», mentre «le promesse occupazionali dell’amministrazione comunale sono pura e semplice demagogia».

Sempre sul fronte sindacale si registra l’intervento di un’altra sigla, la Failms, che attraverso il segretario Cristian Prella sollecita la Regione a farsi carico dei 30 operai in cassa integrazione e in attesa di rientrare in Ferriera. Tra loro anche l’ex sindacalista Luigi Pastore. «In base a un accordo della fine 2014 saremmo dovuti tornare al lavoro dalla cassa integrazione entro il 31 dicembre scorso. Veniamo chiamati dai consulenti del lavoro - sostiene Pastore - e ci vengono fatte offerte impossibili da accettare oppure ci viiene proposta la frequentazione di corsi incompatibili con il nostro stato di salute, visto che alcuni di noi hanno hanno patologie serie, come tumori, da tenere sotto controllo». (s.m)

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