Fiom e Fim-Uilm “divise” sul contratto integrativo
Sindacati divisi (in parte) sulla piattaforma nazionale per il contratto integrativo nazionale di Fincantieri. Fiom da un latro e Fim e Uilm dall’altro non anno raggiunto, in una riunione a Roma, l’accordo su un testo unitario. Le “divergenze”, che peraltro vengono definite superabili, riguardano peròquestioni rilevanti come la flessibilità e gli appalti.
Prima di tornare a Roma, per avviare la trattativa con l’azienda, le organizzazioni sindacali hanno organizzato una serie di assemblee nello stabilimento di Panzano per illustrare ai lavoratori i contenuti della piattaforma.
In seguito alle “divergenze” di cui sopra, anche le assemblee si stanno svolgendo in maniera separata. La Fiom ha articolato gli incontri in due fasi. Mercoledì, in tre assemblee (una per ciascun turno), si è discusso delle vertenza in corso da mesi, degli appalti e della possibile votazione della piattaforma. Oggi, in una seconda serie di assemblee (anche in questo caso una per ciascun turno), il nuovo coordinatore nazionale della Fiom per la cantieristica, Bruno Papignani, illustrerà i contenuti della piattaforma sull’integrativo.
«La vertenza locale - sottolinea Thomas Casotto, segretario provinciale della Fiom - confluisce in quella nazionale. Gli impegni che abbiamo già preso con i lavoratori di Monfalcone su flessibilità, straordinari e appalti, vengono trasferiti a livello nazionale. Resta poi l’impegno locale su quanto non dovesse entrare nell’accordo nazionale».
Fim e Uilm hanno invece optato per un’assemblea unica, svoltasi ieri in ognuno dei quattro turni (anche quello delle 24), in cui i segretari provinciali Giampiero Turus e Luca Furlan hanno spiegato i contenuti della piattaforma nazionale, mettendo in luce i punti di convergenza con il documento della Fiom. «Quella proposta da Fiom e la nostra - spiega Furlan - sono piattaforme molto simili. Contengono alcuni distinguo sulle richieste per gli appalti, che sono superabili. Infatti a livello nazionale si sta lavorando per arrivare una piattaforma unitaria sulla quale avviare la trattativa con l’azienda. Auspico - prosegue - che alla fine si trovi un punto di incontro, le possibilità ci sono. Abbiamo la fortuna di poter discutere un integrativo, di cui in altre aziende neanche si parla. Alla scadenza di dicembre Fincantieri ha prorogato l’integrativo di un mese, e non ha escluso di farlo anche a febbraio purchè ci sia la volontà di discutere e arrivare a chiudere un accordo. In mancanza, resterebbe in vigore solo il contratto nazionale».
(gi.pa.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo