Fioccano i videopoker a Trieste: centinaia di bar con le slot e solo 11 multe dal 2016
TRIESTE Basta uscire un po’ dal salotto buono e spostarsi verso vie e piazze meno centrali. Lungo la strada si incontrano centinaia di sale giochi, bar con slot machine, tabaccherie attrezzate con videopoker. Eppure a fronte di un “esercito” così massiccio di attività che sfruttano le tristemente famose “macchinette”, le multe elevate nei confronti dei gestori sono pochissime: solo 11 nell’arco di due anni e mezzo.
Eppure esiste una legge regionale che, proprio per prevenire e contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo, ha posto paletti precisi. La norma prevede sanzioni salate per chi installa slot-machine a meno di 500 metri dai luoghi definiti sensibili, come chiese, scuole, banche, compro oro, pure per chi oscura le vetrine dei locali e crea una situazione per cui il giocatore, sottoposto alla luce artificiale, si estranea completamente dalla realtà. la fotografia A non rispettare questi paletti, e a finire per ciò nel mirino delle forze dell’ordine, sono state le sale giochi di via Piccolomini, via Battisti e via Martiri della Libertà, e diversi bar nella zona di piazza della Libertà e via Flavia. Una sola irregolarità è stata invece rilevata a Muggia. Mentre nessun verbale è stato fatto dalla Polizia municipale di Sgonico, Monrupino, Duino-Aurisina e San Dorligo della Valle, dove gli esercizi del gioco d’azzardo non hanno apparentemente infranto le regole.
Numeri incredibilmente bassi rispetto a quelli di altre città. A Venezia, per esempio, sempre dal 2016 i locali multati sono stati più di 100. Va detto poi che le poche sanzioni elevate non sono nemmeno state pagate, perché stoppate da ricorsi.
I NUMERI Secondo l’Agenzia delle dogane e monopoli nella provincia triestina sono 286 i locali, tra bar, hotel, tabaccherie e ristoranti, che accolgono apparecchi elettronici per il gioco lecito, 13 le sale da gioco e 11 le sale scommesse. Duino-Aurisina, Sgonico e Monrupino contano appena il 6% circa delle attività. Più facile quindi verificare per le forze dell’ordine se tutto è in ordine. Anche se, nel caso di Duino-Aurisina, ammette la polizia municipale, non c’è abbastanza personale da dedicare a questa attività. A Muggia, invece, la situazione è sotto controllo, parola dell’assessore con delega alla Polizia locale, Stefano Decolle. «E comunque - aggiunge - vanno per la maggiore i casinò oltreconfine». «Noi eseguiamo i controlli, ogni due anni risciamo a passare in rassegna tutti i bar e le altre realtà - spiega il comandante della polizia municipale di Trieste Walter Milocchi -. Capita però di dover anche tornare negli stessi posti: alcuni gestori per esempio nonostante i richiami, continuano a oscurare le vetrine. In ogni caso non c’è un aumento di nuove installazioni di slot machine o aperture di esercizi e quindi questo influisce sull’andamento delle multe”. La legge Se le amministrazioni non hanno ricavato grossi “guadagni” dalla legge regionale sul gioco d’azzardo, è anche perché la norma non è stata applicata del tutto.
È la denuncia, e non la prima, del consigliere pentastellato Andrea Ussai, fautore assieme ai colleghi del M5S nel 2017 di un inasprimento della legge regionale numero 1 del 2014, modificata appunto due anni e mezzo fa. Lo dimostra il diverso andamento delle multe a livello regionale: i Municipi di Trieste e Gorizia, infatti, risultano molto più negligenti rispetto a quelli di Udine e Pordenone. Una Pec ufficiale, datata ancora 2017, chiedeva ai 216 Comuni del Fvg di inviare alla Regione un elenco completo dei luoghi sensibili presenti sul loro territorio, da rendere pubblico e da ampliare con nuovi punti, se ritenuto necessario. A rispondere sono stati però solo 77 Comuni, circa un terzo del campione. Tra i compiti per casa poi non rispettati, c’è anche il mancato invio di un report annuale con il numero dettagliato delle sanzioni comminate e l’indicazione degli orari di apertura (con le relative sanzioni per chi non li rispetta) delle sale scommesse e gioco e degli altri esercizi commerciali. Muggia, San Dorligo della Valle e Duino-Aurisina stanno lavorando sul dossier. Nonostante il loro “impegno” il Comune di Trieste è talmente indietro da far scivolare la provincia giuliana in ultima posizione dietro a Gorizia, che pian piano si sta attivando, Udine e, al primo posto, Pordenone.
I PASSI IN AVANTI Tra gli obiettivi della legge, portati avanti dalla Regione, rientra anche l’istituzione di un numero verde di primo ascolto. L’ente ha aderito a quello nazionale (800-558822). In stallo invece è il logo “Slot-free”, da rilasciare a quei luoghi deputati all’intrattenimento, che scelgono di non installare o disinstallano volontariamente tutti gli apparecchi per il gioco lecito. Attraverso i dati sull’Irap, che è stata ridotta dello 0,92 per cento a chi (eccetto le sale scommesse) che hanno disinstallato le macchinette, il prossimo autunno si scoprirà appunto il numero di quanti hanno passato il Rubicone. —
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