Simulava una paralisi ma passeggiava col cane: così è stata scoperta la finta invalida a Trieste

Benficiava da oltre 15 anni della pensione di invalidità civile, per una cifra superiore a 55 mila euro. L’indagine della Guardia di Finanza

Maria Elena Pattaro
Uomini della Guardia di Finanza al lavoro in una foto d'archivio
Uomini della Guardia di Finanza al lavoro in una foto d'archivio

Truffava l’Inps da 17 anni, fingendo una paralisi alle gambe. Davanti alla commissione medica si presentava in sedia a rotelle, mentre nella quotidianità si spostava a piedi per fare la spesa e portare a spasso il cane. La Guardia di Finanza ha smascherato una falsa invalida.

Si tratta di una donna di circa 80 anni che vive da sola. La signora, originaria di un Paese dell’Unione Europea e già pensionata all’epoca del suo trasferimento a Trieste, avrebbe beneficiato della pensione di invalidità civile dal 2008, senza averne diritto, per un totale di 55 mila euro.

Il sequestro

Nei giorni scorsi la Procura triestina ha chiuso le indagini a carico dell’ottantenne e il gip ha disposto il sequestro equivalente dell’immobile di sua proprietà, del valore di circa 90 mila euro, a garanzia del credito vantato dallo Stato. La donna deve rispondere di truffa ai danni dello Stato.

Il raggiro è emerso durante altri accertamenti a suo carico, per profili non di carattere penale. Durante gli accertamenti, i finanzieri del Primo Nucleo operativo del Primo gruppo di Trieste, guidati dal tenente Vincenzo Mezzasalma, si sono accorti subito della discrepanza tra l'attestazione di grave invalidità e le reali condizioni della pensionata.

Il sospetto era che avesse esagerato le proprie difficoltà motorie davanti alle commissioni mediche al fine di ottenere il punteggio necessario ad aggiudicarsi il sussidio. Così è scattata l’inchiesta per truffa. Oltre ad analizzare la documentazione prodotta dalla signora a sostegno della sua condizione di invalidità permanente, i finanzieri hanno sentito a sommarie informazioni i membri delle commissioni mediche, gli amici e i condòmini. Non solo: i Finanzieri hanno fatto una serie di pedinamenti e appostamenti durante i quali sono state realizzate foto e riprese video.

Le indagini

Il materiale raccolto ha permesso di comprovare «la fittizia condizione medica dichiarata e la conseguente indebita percezione di denaro pubblico a danno dello Stato» spiega la Guardia di Finanza in una nota. Da qui è scattata la contestazione di truffa «per aver beneficiato della pensione di invalidità simulando la propria malattia». La donna, secondo l’accusa, avrebbe aggravato di molto la propria patologia in occasione delle visite fatte durante l’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile.

Un anno: è questo l’intervallo di tempo intercorso tra i primi accertamenti relativi a una questione di natura amministrativa e l’avviso di chiusura indagini, notificato nei giorni scorsi alla 80enne. L’acquisizione di prove ha richiesto un certo tempo, per la mole di documenti da acquisire, le persone da sentire a sommarie informazioni e soprattutto i pedinamenti con telecamera alla mano per immortalare le reali condizioni di salute della signora. Dai filmati realizzati dai Finanzieri si vede la pensionata deambulare discretamente, mentre nel corso delle visite mediche si era presentata in sedia a rotelle, come segno visibile della propria invalidità. Un handicap che però, stando alle indagini, non corrispondeva alla realtà. E che le ha permesso di percepire indebitamente il sussidio dal 2008, sottraendo risorse a coloro che invece ne hanno davvero diritto.

I controlli della Guardia di Finanza continuano con l’obiettivo di contrastare l’indebita percezione di prestazioni sociali, in collaborazione con l’Inps.

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