Finita la guerra del Rilke: il principe riapre il sentiero

Non c'avesse pensato sua altezza serenissima, sarebbero intervenuti stamattina gli operai del Comune. Perché quelle transennature lì, si capisce, “dovevano sparire”. Invece a risolvere la questione c'ha pensato direttamente Carlo Alessandro della Torre e Tasso e così ieri sera, poco dopo le 19.30, i “cancelli” davanti agli ingressi del popolarissimo sentiero Rilke sono spariti. «I cittadini questo week-end potranno percorrere la panoramica passeggiata: il principe ha tolto i manufatti», annuncia con una punta di soddisfazione il vicesindaco Massimo Veronese, il primo a rendere noto che le transenne sono state rimosse, così come disposto dall'ordinanza firmata mercoledì dal sindaco Vladimir Kukanja.
Eppure, fino a qualche ora prima l'intervento forzoso pareva un'ipotesi assolutamente percorribile, tant'è che le dichiarazioni del vicesindaco erano state di ben altro tono, prefigurando l'intervento degli operai comunali, insieme alla Polizia municipale. Per procedere – questo è chiaro - allo sgombero, nel caso in cui il principe non avesse provveduto entro tre giorni ad adempiere quanto richiesto dal provvedimento. L'altro giorno infatti il casato del Castello di Duino aveva annunciato battaglia legale: i Torre e Tasso impugneranno infatti davanti al Tar l'ordinanza sindacale con la quale l'amministrazione di Duino Aurisina ha richiesto in via urgente lo sgombero, anche ai fini antincendio, dell'attrezzatura posta a chiusura delle vie di accesso al sentiero Rilke.
Diventato frattanto, stando a Tiziana Benussi, il legale del principe che è il titolare del bene, un cantiere per la verifica dell'idoneità dei manufatti esistenti, sotto il profilo della sicurezza. Ciò ovviamente a tutela dei fruitori della promenade. «Il principe Carlo Alessandro – così dunque diceva ieri pomeriggio Veronese - ha tre giorni di tempo per rispettare il provvedimento. Ciò non dovesse accadere, ricorreremo agli operai per la rimozione delle strutture». Ipotesi infine scongiurata.
Secondo l'ente locale, che nella stesura dell'ordinanza aveva richiesto e ottenuto la consulenza dall'Ufficio legale della Regione, la passeggiata panoramica con vista mozzafiato sul golfo triestino va resa accessibile in ogni suo punto. “Noi assicuriamo sempre la massima disponibilità e apertura possibili – conclude il vicesindaco – e comprendiamo la posizione del principe, ma come Comune dobbiamo difendere gli interessi pubblici. Anche per questo il tavolo di confronto, da parte dell'amministrazione, resta aperto con la famiglia Torre e Tasso”. Famiglia che, oltre a impugnare l'ordinanza sindacale, valuterà anche “la sussistenza di eventuali aspetti penali della vicenda”, come reso noto dall'avvocato Benussi. Il principe ha posto lunedì la transennatura per tutelarsi nel caso in cui un visitatore del sentiero dovesse incorrere in qualche inconveniente e poi chiamare in causa il titolare, essendo dopo trent'anni rientrato in pieno possesso del fondo, dato in affitto alla Provincia, in cambio di una cifra irrisoria: mille lire dell'epoca, poi permutate in 50 centesimi. Stando a quanto riferito dal casato di Duino è da due anni che le istituzioni (Regione, Provincia e Comune) sono state messa in allerta.
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