Finiscono in mare sei motori della Wärtsilä

Sei giganteschi motori marini del valore di tre milioni di euro ciascuno, prodotti dalla Wartsila e destinati allo stabilimento Fincantieri di Marghera, sono finiti in mare e si sono inabissati a 5 miglia al largo di Venezia in seguito al rovesciamento della chiatta che li trasportava. Il fatto è avvenuto nel tratto di mare tra le Bocche di Porto di Malamocco e Chioggia
TRIESTE.
Si sono inabissati al largo di Venezia, a circa 5 miglia dalla costa. Sei grandi motori marini del valore di tre milioni di euro ciascuno, prodotti dalla Wärtsilä e destinati allo stabilimento Fincantieri di Marghera, sono finiti in mare a seguito di un’improvvisa perdita di stabilità della chiatta che li trasportava. Chiatta di proprietà della Crismani, come i due rimorchiatori a cui era affidato il compito di trainare il costosissimo carico. I sei motori diesel a quattro tempi del peso complessivo di quasi mille tonnellate erano stati caricati a bordo dell’imbarcazione già dieci giorni fa.


A causa delle condizioni meteo avverse, però, solo martedì scorso avevano potuto salpare alla volta di Marghera, dove avrebbero dovuto essere installati sulla nave da crociera Costa Fascinosa. Il trasferimento sottocosta è filato liscio fino all’arrivo, attorno alle 2 di mercoledì mattina, al largo di Venezia, per la precisione nel tratto di mare tra le bocche di porto di Malamocco e Chioggia. Tratto in cui il pontone, lungo 45 metri e largo 15, è rimasto alcune ore, in attesa dell’ok per l’ingresso in rada. I problemi sono sorti attorno alle 9, al momento di riprendere il viaggio per raggiungere il cantiere navale, solcando un mare colpito in quel momento da un forte vento di scirocco.


All’improvviso il cavo da traino di uno dei due rimorchiatori si è spezzato facendo inevitabilmente perdere stabilità alla chiatta che, dopo aver ruotato su se stessa, ha finito per inclinarsi su un fianco. Il peso del carico sul pontone, a quel punto, si è spostato pericolosamente, modificando il baricentro e rischiando addirittura di far rovesciare l’intera imbarcazione. Un rischio che non si è concretizzato solo perchè, per effetto del peso, i cavi con cui erano legati i sei motori marini sono saltati uno dopo l’altro, agevolando così la loro caduta in acqua.


E non a due, bensì a 20 metri di profondità. «In 40 anni di attività non è mai successo niente di simile - commenta Paolo Crismani, titolare dell’impresa di servizi marittimi -. Ci siamo trovati in mezzo ad una burrasca con onde 6 o 7 metri. Una di queste, probabilmente, ha travolto il cavo di carico, rompendolo e facendo sbandare il carico. Si è cercato in tutti i modi di recuperarlo ma, viste anche le dimensioni del pontone, tutti gli sforzi sono stati inutili. Fortunatamente almeno - conclude Crismani - non ci sono stati feriti». Al momento, quindi, i sei motori del valore complessivo di circa 18 milioni di euro (tutti modello Wärtsilä 46 da 12 cilindri, con un gruppo elettrogeno della potenza di 12.600 kw), giacciono al largo di Malamocco.


Al più presto però, fa sapere Wärtsilä, dovranno essere recuperati. E non perchè si speri di poterli riutilizzare - visto che l’esposizione all’acqua salata li renderà inservibili -. ma per riscuotere la copertura assicurativa. Saranno poi gli accertamenti affidati alla Capitaneria di porto a fare luce su eventuali responsabilità. Fincantieri, dal canto suo, non potrà far altro che attendere risposte dalla Wärtsilä sui tempi di consegna di sei nuovi motori dello stesso tipo e sperare che il ritardo non si ripercuota sulla tabella di marcia concordata con Costa. Tabella che prevede la consegna della Fascinosa a luglio del prossimo anno.
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