Fini non mette veti su Tondo nel 2013
UDINE. «Per le alleanze ascolterò le proposte degli esponenti locali del Fli e non darò loro suggerimenti». Lo ha detto il presidente della Camera e leader di Fli Gianfranco Fini ieri a Udine, interpellato dai media su una eventuale sostegno al presidente della Regione Renzo Tondo. «Sarebbe veramente un fuor d’opera - ha proseguito - se da Roma si cercasse di orientare le scelte che vengono fatte nelle regioni e soprattutto in una regione come il Fvg, che ha uno Statuto d’Autonomia e una classe dirigente responsabile».
Sul progetto politico di Tondo, il Popolo del Fvg, Fini ha commentato dicendo «lo apprendo adesso, ma mi sembra che un progetto non sia mai un problema di sigle o di restyling, ma un problema di contenuti. Comunque sono gli elettori del Friuli Venezia Giulia che devono giudicare Tondo e la maggioranza che lo ha sostenuto. Se si continua con la logica che c’è stata nel passato per cui da Roma si decide - ha concluso - veramente non si trae alcun insegnamento dalle vicende recenti».
Insomma, il presidente della Camera non mette veti su un’eventuale alleanza del Fli con il governatore ma, sottolinea il coordinatore nazionale Roberto Menia, le parole di Fini non sottintendevano niente più di questo: «Certamente non mette veti su Tondo, ma se è per questo nemmeno sulla Serracchiani - scherza Menia -. Quel che dice è che, come è giusto, si lascerà autonomia a chi opera localmente».
Menia spiega poi che a Udine fini ha auspicato l’unificazione di tutti gli election day, incluso quello del Friuli Venezia Giulia. Fini ha anche anticipato, racconta Menia, che la Lista per l’Italia (il progetto per le politiche presentato nei giorni scorsi a livello nazionale) sbarcherà anche alle regionali: «L’intenzione è radicare la Lista per l’Italia anche a livello locale - dice Menia -. Quindi anche in Fvg».
Durante l’incontro pubblico di Udine Fini ha parlato soprattutto di temi di carattere generale: «Contro l’astensionismo - ha dichiarato il presidente della Camera - è un dovere della politica mettere in campo dei comportamenti e delle proposte tali da persuadere quei connazionali che avevano maturato la convinzione di non andare a votare della necessità di farlo». «Servono buone politiche e comportamenti coerenti», ha aggiunto. Ha parlato anche delle prospettive delle elezioni: «Qualunque sia la legge elettorale con la quale si andrà a votare - ha proseguito - dobbiamo smetterla di dare vita a coalizioni contro qualcuno; ci vogliono coalizioni basate sui programmi che non siano il libro dei sogni. C’è bisogno - ha concluso - di intese programmatiche per raggiungere degli obiettivi».
Sul carico fiscale ha detto: «Per ridurre le tasse, che è un impegno che prendono tutti, bisogna avere le idee chiare innanzitutto su come ovviare al venir meno del gettito che si riduce. Credo che, da questo punto di vista - ha continuato - ciò che Monti sta cercando di mettere a punto insieme ai partiti di maggioranza, cioè un Fondo destinato alla riduzione complessiva del carico fiscale e derivante dai tagli alla spesa pubblica, sia una delle strade da seguire».
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