Fine vita, il governo impugna la legge del Fvg

Duro giudizio del Consiglio dei ministri "amico": "La normativa sulle Dat vìola la Costituzione". L'assessore regionale alla Sanità: "Resisteremo, abbiamo smosso un tema importante a livello nazionale"
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia

Il governo Renzi impugna una legge fortemente voluta dalla Regione della sua vice (segretaria del Pd) Debora Serracchiani. Si tratta della legge regione n. 4 del 13/03/2015 che istituisce il registro regionale per le libere dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) e disposizioni per favorire la raccolta delle volontà di donazione degli organi e dei tessuti». In pratica la controversa normativa sul fine vita.

La decisione d’impugnare è arrivata dal Consiglio dei ministri “in quanto la legge in oggetto invade la competenza esclusiva dello Stato sia in materia di ordinamento civile di cui all'art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione, sia in materia di tutela della salute, i cui principi fondamentali sono riservati alla legislazione statale, ai sensi dell'art. 117, terzo comma, Costituzione”.

Approvata la legge sul biotestamento in Fvg

In Fvg la notizia è accolta con fermezza dalla giunta regionale. «Rivendichiamo di aver posto il tema anche all'attenzione nazionale, vorremmo essere di sprone a un'iniziativa parlamentare, e dunque resisteremo alla impugnazione». La presa di posizione è dell'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. «La legge - continua Telesca - forse può avere dei punti di debolezza, anche se per noi ha una valenza solo amministrativa. Nel merito, i principi espressi ci appaiono di grande rilievo sociale e il Consiglio regionale ha ritenuto comunque importante far valere la sua potestà».

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