Fincantieri supera i 26 miliardi di ordini e migliora il margine

Il primo trimestre conferma il positivo momento delle crociere mentre continua a soffrire il settore offshore

TRIESTE. Fincantieri, affrontate e superate nel 2016 le gravi difficoltà del 2015, prosegue in un cammino commerciale di crescita e gestionale di graduale miglioramento.

Il primo trimestre 2017, nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, sembra andare in questa direzione: i ricavi sono saliti a 1104 milioni con un incremento del 5,3% e il margine operativo lordo è cresciuto al 6% rispetto al 4,9% registrato nel periodo gennaio-marzo.

Fincantieri-Saint Nazaire, tre mesi per varare l’Airbus dei mari
La nuova MSC Meraviglia all'interno dei cantieri navali STX di Saint-Nazaire, 2 Settembre 2016. ANSA/ LUCIANO CLERICO

Il portafoglio ordini complessivo, calcolando anche gli accordi firmati ma ancora da chiudere, ha raggiunto i 26,6 miliardi di euro, sei anni di lavoro: sono 103 le navi nel carnet del gruppo controllato al 72% da Cassa depositi e prestiti. La posizione finanziaria netta è scesa dai 615 milioni del 31 dicembre 2016 ai 540 milioni del 31 marzo, fortemente condizionato dalle dinamiche finanziarie delle acquisizioni crocieristiche. Crociere che rappresentano la grande motrice dei conti e della produzione Fincantieri, tant’è che tra gennaio e marzo di quest’anno il gruppo ha ottenuto 19 nuove commesse, compresi gli ordini giunti dalla Cina attraverso le intese con Cssc e Carnival. Anche dal punto di vista industriale, il comunicato ufficiale della trimestrale sottolinea la «buona performance operativa» con la consegna di tre unità “cruise”.

Ciò nonostante Piazza Affari, forse perchè nelle precedenti sedute il titolo aveva preso l’ascensore, non ha premiato il favorevole sentore (il comunicato è uscito a mercati chiusi): a fine giornata la Borsa ha decretato - 3,72% a 92 centesimi.

I primi tre mesi 2017 hanno segnato una tappa storica nella biografia Fincantieri, in quanto è stato conseguito l’obiettivo strategico del cantiere francese di Saint Nazaire, inserito in Stx France: con il governo di Parigi le cose - dopo una non facile trattativa e con il supporto della Fondazione Cassa triestina - si sono sistemate e con il Tribunale di Seul (Stx France apparteneva al colosso sudcoreano Stx stroncato dai debiti e dalla sovracapacità produttiva) la chiusura dell’operazione viene giudicata imminente, sia pure in ritardo rispetto alla previsione che la pronosticava in aprile.

L’esame dei settori conferma la buona tendenza dello “shipibuilding”, che contiene le produzioni di punta, dalla crocieristica al militare: nel primo trimestre il margine operativo è migliorato assai sensibilmente, passando dal 4,1% al 6,4%. Il vero problema irrisolto - e purtroppo di là dall’essere risolto - riguarda l’offshore, ossia la controllata Vard, ancora segnata dal cattivo andamento delle commesse oil&gas: in questo comparto il “mol” è crollato dal 6% al 4,4%. Si fa sentire la riduzione delle attività europee e brasiliane, mentre ancora non incide la diversificazione produttiva, ovvero l’assegnazione di commesse crocieristiche per guarnire i bacini Vard.

Ma in complesso - secondo l’azienda - il 2017 manterrà gli impegni del Piano industriale, non solo con le crociere ma anche con il rinnovo della flotta militare italiana. L’amministratore delegato Giuseppe Bono evidenzia gli aspetti occupazionali della buona forma Fincantieri: 600 assunti nel biennio 2015-16, altri 400 in programma nel ’17.

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