Fincantieri-Stx nel mirino dell’Ue: «È un ostacolo alla concorrenza»

TRIESTE Pesante ipoteca di Bruxelles sul colosso dei cantieri Fincantieri e Stx. A quasi un anno dall’accordo fra Italia e Francia per l'acquisizione da parte del gruppo triestino degli storici cantieri oggi ribattezzati Chantiers de l’Atlantique, l’operazione è finita nel mirino dell’Antitrust europeo su sollecitazione di Germania e Francia. La Commissione Ue ha acceso un faro sull’acquisizione esprimendo dubbi pesanti sulla sostenibilità della fusione italo-francese sotto il profilo della concorrenza. Una mossa inattesa anche se da Trieste il Ceo Giuseppe Bono aveva di recente esternato disappunto proprio per i ritardi dell’Antitrust. Ora lo scenario si complica. La Commissione si esprime in termini perentori affermando che «l’operazione potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera». Non solo, la distorsione sarebbe «a livello europeo e mondiale». Che cosa è successo?
Nell’avviare l’indagine, Bruxelles ha accolto la domanda presentata dalla Francia e dalla Germania che la invitavano a esaminare il caso alla luce del regolamento europeo sulle concentrazioni. In particolare, l’Eliseo ha presentato alla Commissione una domanda di rinvio di una norma che prevede che uno Stato membro possa chiedere alla commissione di esaminare una concentrazione che «pur non rivestendo una dimensione europea incide sugli scambi all’interno del mercato unico e rischia di incidere in misura significativa sulla concorrenza nei territori degli Stati membri che presentano la richiesta». La Germania si è accodata successivamente alla Francia aumentando il peso politico della richiesta. La Commissione, nella nota diffusa ieri, ha sottolineato di rappresentare «l’autorità più idonea a valutare i potenziali effetti transfrontalieri dell’operazione».
Sul fronte politico tutto sembrava tranquillo. Soltanto in agosto il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire avevano “benedetto” l’obiettivo dei due Paesi di far nascere «un leader europeo di portata globale». Va considerato però che il clima fra Roma e Parigi si è inasprito in questi giorni soprattutto dopo l’esternazione dei Cinquestelle in appoggio alla protesta dei gilet gialli. L’Eliseo si è però affrettato a smentire manovre politiche all’orizzonte. Fincantieri, che non ha commentato la decisione, dovrà ora notificare l’operazione a Bruxelles che potrebbe contenere anche le considerazioni di merito del gruppo italiano in difesa della sostenibilità dell’accordo.
Fincantieri aveva firmato a febbraio 2018, con lo Stato francese, l'accordo di compravendita per l'acquisizione del 50% del capitale di Stx France fin lì reduce da una gestione disastrosa della controllante sudcoreana. A maggio l'aveva notificato alla Commissione europea, la quale aveva però concluso che la soglia di fatturato dell'operazione non aveva una «dimensione europea» tale da giustificare l'esame di Bruxelles.
La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, insomma, aveva rinviato alle autorità nazionali l'esame del delicato dossier. Ma Francia e Germania hanno invece deciso di richiamare in causa l'antitrust Ue, rifacendosi all'articolo 22 del regolamento europeo sulle concentrazioni. Secondo gli accordi la società italiana arriverà a controllare il 50% della compagine francese più un ulteriore 1% in prestito dal Governo francese per i prossimi 12 anni. Nel testo dell’intesa c’è scritto che l’alleanza «implicherà un processo complesso e approfondito, che coinvolgerà non solo Fincantieri e Naval Group ma anche molti altri stakeholder: azionisti, partner industriali, clienti, dipendenti. E che hanno implicazioni significative su interessi strategici nazionali, quindi richiede l’impegno e l’orientamento sia del governo francese che di quello italiano».
Nulla che possa essere sfuggito alla supervisione dei due governi o di Bruxelles. «L'obiettivo resta quello di avere alla fine un gigante industriale del settore, che abbia una dimensione europea e possa essere un leader mondiale nella costruzione navale», ha più volte ribadito il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire.Ora dalla Francia c’è chi spera che l’iniziativa dei francesi possa nuovamente riaprire la partita per il controllo di Saint-Nazaire. «Con questa indagine dell’Europa, la procedura si riapre e torna alla posizione di partenza dopo l’accordo tra Francia e Fincantieri», commenta Christophe Morel, sindacalista della Cfdt». —
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