Fincantieri-Stx, il nuovo round a caccia dell’intesa
TRIESTE. Preceduto dal lavoro delle diplomazie, oggi, lunedì 11 settembre, è il giorno del confronto a livello ministeriale fra Italia e Francia sulla partita Fincantieri-Stx. Il ministro parigino dell’Economia Bruno Le Maire incontrerà a Roma il suo omologo italiano Pier Carlo Padoan affiancato dal titolare dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Sul tavolo la ricerca di quello che lo stesso Le Maire ha definito pochi giorni fa, da Cernobbio, «un compromesso» dopo lo strappo francese delle scorse settimane, aprendo al dialogo e lasciando così intendere che Parigi non ha alcuna intenzione di confermare ancora a lungo la nazionalizzazione dei cantieri Stx di Saint-Nazaire, cantieri sui quali il colosso navalmeccanico italiano sotto la presidenza francese Hollande aveva già raggiunto un accordo per il 66,7%. Una partita alla quale il presidente francese Emmanuel Macron aveva poi impresso un brusco stop.
Lunedì dunque il nuovo confronto fra i ministri, nel quale si proverà a costruire le basi di un’intesa in vista del vertice fra Macron e il premier Paolo Gentiloni in calendario a Lione il 27 settembre. Dopo i tanti rumors delle scorse settimane sulla nuova proposta che Parigi potrebbe portare al tavolo, negli scorsi giorni alcune dichiarazioni sono giunte a confermare la strada lungo la quale potrebbe essere affrontato il dialogo: la costruzione di un nuovo maxi-polo civile e militare fra Italia e Francia. Se a inizio mese la stessa Emma Marcegaglia, come presidente di Business Europe, da Cernobbio aveva detto che nella nuova offerta transalpina «migliorativa» c’era da attendersi una «quota di militare», altre dichiarazioni sono arrivate in questo senso. La ministra francese della Difesa Florence Parly ha detto che «lavoriamo con i nostri colleghi italiani alla costituzione di un’alleanza fra le industrie navali militari francesi e italiane nel campo con l’ambizione di diventare leader mondiali». Parole alle quali hanno fatto eco, venerdì scorso, quelle della ministra della Difesa Roberta Pinotti: «Se riuscissimo a costruire un grande player militare europeo sarebbe importante dal punto di vista industriale e ci renderebbe capaci di competere nel mondo ad altissimo livello», ha argomentato Pinotti aggiungendo che «se vogliamo costruire un'Europa della Difesa, creare un'industria della Difesa attraverso delle sinergie è fondamentale, il progetto di Fincantieri riguarda anche la parte crocieristica, ma io guardo in particolare alla parte militare». «Altri ministri si occupano dell'altro settore», ha aggiunto la ministra a proposito del braccio di ferro tra Fincantieri e Francia per il controllo di Stx.
In questo senso dunque la partita diventerebbe a tre, coinvolgendo anche Naval Group, il gigante francese della Difesa. Resta da vedere quale sarà l’esito del confronto di oggi. Da giorni la sensazione è che una soluzione alla fine non sia molto lontana. In ogni caso, pochi giorni fa, l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono ha tenuto a sottolineare che «in Europa ci siamo e vogliamo esserci di più come europei». «Ci batteremo per il consolidamento dell’industria europea, ma la salute di Fincantieri - ha annotato Bono - non dipende da questo consolidamento».
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