Fincantieri si prepara per l’indotto. «L’azienda dovrà gestire l’appalto»

Monito della Cisl e l’appello della Cgil sui nodi da risolvere: mensa e spogliatoi. Oggi nuovo vertice in cantiere con il Prefetto
Foto BRUNI Trieste 21.04.2020 Emergenza Corona virus: pallazzo Fincantieri
Foto BRUNI Trieste 21.04.2020 Emergenza Corona virus: pallazzo Fincantieri

MONFALCONE Il sistema organizzativo costruito da Fincantieri all’interno del cantiere di Panzano sta funzionando, le prime giornate si sono concluse senza problemi: ora la sfida è gestire il rientro degli appalti con le stesse attenzioni. A chiederlo sono i sindacati, lo ribadisce con una nota la Fim Cisl, ma è un nodo che preoccupa anche Cgil - Fiom e Uil-Uilm. La vera prova che attende il cantiere di Monfalcone arriverà la prossima settimana con il graduale rientro della gran parte dei dipendenti diretti (980) e circa 120 operai delle ditte dell’indotto.

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Questa mattina in cantiere ci sarà un nuovo vertice di verifica che vedrà da una parte i vertici di stabilimento della Fincantieri e dall’altra parte il prefetto che ha convocato la riunione, l’Azienda sanitaria, il Comune e i sindacati. Oltre a fare il punto si dovrà capire se ci sono le condizioni di sicurezza (anti contagio) richieste e se si procede con il programma di riavvio della Fincantieri.

I nodi da risolvere riguardano soprattutto l’indotto: il problema è la mancanza di spogliatoi per le maestranze delle ditte, il nodo della mensa e per quanto riguarda l’esterno la mobilità e la possibilità di utilizzare mezzi pubblici idonei in questa situazione di emergenza. Proprio per questo oggi sarà presente in cantiere Apt con la presidente, Caterina Belletti.


«Dopo tante preoccupazioni, discussioni e qualche polemica, direi che però il primo giorno di rientro ha dato riscontri positivi al lavoro importante che è stato fatto» dichiara Gianpiero Turus, segretario generale della Fim Cisl Fvg

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La riapertura dello stabilimento Fincantieri a Monfalcone (Bonaventura)


«Partire dall’accordo nazionale del 14 marzo è stato senz’altro utile e il miglior riscontro lo abbiamo dalle Rsu del Cantiere» aggiunge Michele Zoff, responsabile Fim Cisl del cantiere di Monfalcone che conferma l’avvio positivo e il fatto che le procedure siano state rispettate e abbiano funzionato.

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«Ci sono delle modifiche da apportare al sistema – prosegue Zoff – ma ci siamo già attivati nel pomeriggio come gruppo di lavoro. Vogliamo tenere alta l’attenzione, vista l’importanza e la complessità della vita in Cantiere». C’era, comunque inevitabile dopo diverse settimane di “inattività forzata”, un po’ di preoccupazione da parte dei lavoratori che hanno varcato i cancelli sottolinea Zoff, ma alla fine l’impatto e l’impressione è stata positiva tanto che «diversi lavoratori hanno apprezzato il lavoro svolto dai Rls e dalle Rsu nel ricercare le soluzioni messe in atto per la salvaguardia della sicurezza di tutti».

Turus, guarda avanti, a quando il rientro sarà ultimato e il Cantiere tornerà a pieno regime. «Auspico che si prosegua con questo metodo di confronto lavorando e collaborando con la consueta precisione e trasparenza: resta infatti adesso da ultimare la fase di rientro e l’estensione dei protocolli anche a tutti i lavoratori dell’indotto. Dobbiamo tutti capire che la sfida al corona virus non finisce qua ma anzi ci accompagnerà per mesi e per questo è importante non abbassare la guardia ma continuare a lavorare per superare, tutti assieme, questo momento difficile». Dal 27 di aprile inizia il vero conto alla rovescia per il ritorno alla produzione a pieno regime. La settimana del 4 maggio si sale da 980 a 1800 persone, dall’11 al 15 il balzo è fino a 2600 lavoratori, dal 18 si arriva a quota tremila sino alla ripresa completa, dal 25, con 4500 persone e poi si sale ancora.

«Chiediamo percorsi verificati e certi per tutti, per i dipendenti e soprattutto per l’indotto - aggiunge il segretario della Cgil di Gorizia, Thomas Casotto - cambiarsi e lavarsi all’interno del cantiere deve essere la norma. Non possiamo rischiare nulla sul fronte della sicurezza ma anche dei diritti dei lavoratori».

Temi sui quali oggi si attende che Fincantieri dia risposte chiare. L’azienda h a in programma un ampliamento dell’area spogliatoi con investimenti, ma le istituzioni chiederanno tempi certi.

Il nodo degli spogliatoi è ben chiaro anche al sindaco, Anna Cisint che alcuni giorni fa ha emesso l’ennesima e contestata ordinanza “anti tute blu” che permette agli operai di andare vestiti con la tuta da lavoro solamente da casa al posto di lavoro. Proibito l’ingresso negli esercizi pubblici e negli uffici, ma anche nei mezzi di trasporto pubblico e nei taxi. Esclusi solo gli addetti alla nettezza urbana e chi fa manutenzione in città.

«Si tratta di norme igieniche di garanzia per tutti, perché nelle aziende i lavoratori devono avere la possibilità di lavarsi e cambiarsi» ha ribadito in una nota il sindaco Anna Cisint che per quanto riguarda i bus ricorda che la Regione ha proposto per le maestranze che ne avessero necessità e a uso esclusivo, di autobus che potrebbero essere disponibili, in partenza e in arrivo da Monfalcone, in hub individuati nelle ex Province del Fvg. —

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