Fincantieri riapre, da lunedì a Monfalcone i primi 700 ingressi: via ai test sicurezza

Fumata bianca dopo il vertice di ieri in cantiere presente il prefetto. Il sindaco: «Restano molti nodi da sciogliere»
Bonaventura Monfalcone-22.06.2018 Varo Carnival Venezia-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-22.06.2018 Varo Carnival Venezia-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE. Fincantieri riapre i cancelli del cantiere di Monfalcone. Da lunedì una ripartenza che sarà progressiva, ma già importante. Entreranno 6-700 persone e verranno messi alla prova tutti i dispositivi di sicurezza che l’azienda ha studiato e messo a punto in queste settimane di chiusura.

Ieri mattina in un lungo meeting che stavolta si è tenuto dentro al cantiere di Panzano i vertici della Fincantieri e in particolare il direttore del cantiere Roberto Olivari hanno illustrato nel dettaglio come procederà il riavvio. Dall’altra parte del tavolo tutti i soggetti coinvolti in questa delicata operazione. Dal prefetto Massimo Marchesiello ai sindacati, dal sindaco Anna Cisint ai responsabili dell’Azienda sanitaria.

Si comincia la prossima settimana, da lunedì con il 10% delle forze lavoro, circa 680 persone, tutti lavoratori diretti della Fincantieri. La settimana del 27 aprile fino al 3 maggio si aumenteranno le presenze, si andrà al 15-17% in più di personale. Una cosa graduale che dovrebbe continuare sino a fine maggio quando è previsto il ritorno alla normalità.

Ma bisognerà vedere come si evolverà la situazione dei contagi, se tutto andrà bene o se arriveranno nuovi stop, e che tipo di decreti giungeranno dal governo centrale. Tutte questioni mese sul tavolo ieri al vertice in cantiere dove è stato puntualizzato per l’ennesima volta il programma di sicurezza messo a punto dalla Fincantieri che da quanto risulta ha ricevuto un via libera sia da parte della Prefettura che soprattutto dall’Azienda sanitaria.

Si va dagli ingressi frazionati, a seconda dei turni, dei lavoratori che per entrare dovranno rispettare dei percorsi obbligati per evitare assembramenti. All’esterno sono state realizzate pedane e barriere, ci sono anche delle transenne per regolare i flussi come nei varchi degli aeroporti. Prima di entrare ci sarà il controllo della temperatura con il termo-scanner, chi ha alterazione sarà rimandato a casa, la stessa Azienda sanitaria ha dato la disponibilità per installare una speciale tenda all’esterno dove accogliere gli eventuali casi sospetti.

All’interno del cantiere poi, come ricordato più volte, tutta una serie di prescrizioni che vanno dalle misure di distanziamento (negli spogliatoi, in mensa, nei bagni) sia nelle zone comuni che nelle varie officine e spazi del cantiere, fino ai dispositivi sanitari (gel per la pulizia delle mani) alle sanificazioni degli ambienti che procederanno in maniera serrata. Tutto questo con le lavorazioni che procederanno per turni per evitare assembramenti.

In molti, per quanto riguarda la parte amministrativa del cantiere (ma anche a Trieste in Marineria e in via Genova) resteranno a casa a lavorare in modalità smart-working. Ieri tra l’altro è stato sottoscritto un accordo tra Fincantieri e Fim, Fiom e Uilm nazionali che proroga il ricorso alla cassa integrazione, con la causale “emergenza Covid-19” fino al 3 maggio. «Per la città è fondamentale che le precauzioni e le prescrizioni all’interno della fabbrica siano al più alto livello possibile – ha ribadito il sindaco Cisint – per evitare ogni rischio potenziale anche verso i familiari al rientro e che l’afflusso inevitabile di persone all’esterno sia adeguatamente coordinato e disciplinato».

Il sindaco comunque ha annunciato che la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro a cui parteciperà pure la Regione «perché restano nodi importanti da risolvere, come quello dei trasporti e quello del deflusso dallo stabilimento nella città, che non può trasformarsi in un’occasione di affollamento. Rimane anche il problema di quando l’azienda sarà a pieno regime anche di persone provenienti da altre regioni. È un aspetto che mi rende perplessa e che dovrà essere discusso». 

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