Fincantieri, record di ordini e i ricavi crescono del 12%
TRIESTE Va in archivio con gli indicatori quasi tutti in crescita il primo semestre di Fincantieri. In particolare i ricavi sono cresciuti nell’ordine del 12% rispetto al medesimo periodo del 2018, arrivando a quota 2,84 miliardi di euro, mentre l’Ebitda (che è il principale indicatore della redditività aziendale, in quanto esprime l’andamento dell’attività caratteristica) è cresciuto del 17% anno su anno, toccando i 215 milioni, con un Ebitda margin del 7,6%, tre decimali in più. Mentre l’Ebit, che rispetto al precedente indicatore non considera deprezzamenti e ammortamenti, è salito nei 12 mesi da 118 a 137 milioni di euro. In controtendenza il risultato del periodo adjusted (cioè senza considerare le componenti straordinarie), positivo per 34 milioni, 5 in meno rispetto a metà 2018. Tra gennaio e giugno il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha messo a segno il record di ordini acquisiti in un singolo semestre, arrivando a 6,6 miliardi di euro, frutto della firma di contratti per 15 unità, di cui undici navi da crociera per cinque brand (Oceania, Regent Seven Seas, Viking, Msc, Princess) e un’ulteriore unità per la Us Navy. Nelle scorse settimane hanno avuto una grande eco le parole di Bono, che ha lamentato la difficoltà di reperire personale («Nei prossimi due o tre anni avremo bisogno di 5-6 mila lavoratori ma non so dove andarli a trovare»). Una posizione che si spiega con il carico di lavoro, che ammonta a 108 navi per un valore di 33,1 miliardi di euro, circa 6,1 volte i ricavi 2018. Nel periodo considerato sono state consegnate quindici navi da undici diversi stabilimenti, tra cui due da crociera, altrettanti militari e tre unità expedition.
«In questa prima metà dell’anno abbiamo raggiunto per il settimo semestre consecutivo un’eccezionale crescita e un nuovo record, un livello di ordini mai raggiunto prima», rivendica in una nota l’ad Bono. «Sono risultati straordinari anche alla luce del grado di innovazione dei progetti acquisiti che premiano e confermano il grande lavoro svolto di ricerca e sviluppo, grazie al quale offriamo ai nostri clienti soluzioni che precorrono i tempi». Quindi aggiunge: «Progettiamo e installiamo soluzioni all’avanguardia per un mercato che tende a chiedere sempre più attenzione verso l’ambiente, patrimonio universale che dobbiamo difendere per noi e per le generazioni future».
Per avere delucidazioni sui progetti in cantiere e in merito agli sviluppi della vicenda Stx France occorrerà attendere questa mattina, quando è in programma una call dello stesso Bono con gli analisti finanziari che seguono il titolo. Sarà anche l’occasione per una riflessione a vasto raggio delle alleanze italo-francesi. «Abbiamo firmato di recente l’accordo di Joint Venture con Naval Group che ha iniziato a dare forma al progetto Poseidon e aperto la strada al rafforzamento della cooperazione navale militare tra Francia e Italia», ricorda in proposito il timoniere del gruppo triestino. Verosimilmente, dopo aver “digerito” i dati e all’esito del confronto telefonico, sempre nella giornata di oggi i broker si esprimeranno sulle prospettive future del titolo, che ieri ha chiuso la seduta di Piazza Affari in rialzo dell’1,27% a 1,037 euro. —
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