Fincantieri, produzione a San Giorgio

Sarà trasferito da Marghera il taglio delle lamiere e dei profili. La zona industriale Aussa Corno sempre più strategica





Fincantieri trasferisce il taglio delle lamiere e dei profili ad una azienda di San Giorgio di Nogaro. L’annuncio arriva dalla Fiom Cgil Venezia. Il sindacato conferma che la Fincantieri sta trasferendo le attività produttive rimaste a Marghera, verso altri cantieri: quello di Monfalcone, all’estero in Romania, dove la società ha investito, e verso la zona industriale dell’Aussa Corno.

Secondo indiscrezioni trapelate nelle ultime settimane, una ditta interinale di San Giorgio avrebbe già avviato i colloqui per l’assunzione di un’ottantina di addetti, come confermano un paio di persone che hanno effettuato il colloquio. La lavorazione delle lamiere verrebbe effettuata dalla Centro servizi navali già operativi nella Ziac, che però preferisce non rilasciare informazioni al riguardo.

Questo trasferimento delle lavorazioni non solo confermerebbe la Ziac come polo siderurgico di rilevanza nazionale, ma darebbe anche, per gli insiti risvolti occupazionali, un forte segnale di rilancio di un’area industriale ritenuta anni addietro un fiore all’occhiello del Fvg, che dopo un periodo di crisi sta ritornando ai vertici.

La notizia è arrivata a San Giorgio portata dalle dichiarazioni del delegato della Fiom di Venezia, Fabio Querin, che a inizio luglio annunciava alquanto amareggiato il trasferimento delle lavorazioni evidenziando che «adesso l’azienda pensa di chiudere l’officina navale e spostare il taglio delle lamiere e dei profili in una azienda di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine – affermava –. Come mai e nell’interesse di chi Fincantieri vuole fare questa esternalizzazione produttiva, che sottrae una delle ultime attività al cantiere e al territorio? Mentre gli appalti aumentano, Fincantieri a Porto Marghera perde capacità industriale e i lavoratori vedono peggiorare la loro condizione, ridurre il salario, allungare l’orario, abbassare gli standard di qualità e di sicurezza». L’area industriale dell’Aussa Corno rappresenta il più significativo polo regionale della siderurgia (ma ricopre un importante ruolo anche a livello nazionale ed europeo), dove sono operativi ben sei laminatoi: Ternosider, Metinvest Trametal (Gruppo ucraino Metinvest), Marcegaglia, Evraz Palini e Bertoli (del Gruppo russo di Roman Abramovic Evraz), e la Nunki Steel (Gruppo Vienna specializzato nella produzione di lingotti), al quale vanno aggiunte realtà come il Centro servizi navali o le lavorazioni di nicchia della Aussafer Due. La siderurgia dell’Aussa Corno, dopo anni difficili, è ripartita alla grande già da un paio d’anni, ed oggi lavora a pieno regime andando ad occupare circa 800 addetti, tutti altamente qualificati e rappresenta una delle eccellenze del settore. A questi addetti va aggiunto l’indotto, difficilmente quantificabile, ma altrettanto importante per i risvolti occupazionali. —



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