Fincantieri in Borsa, corsa contro il tempo

Cassa depositi e prestiti: «Presto l’annuncio. Vogliamo investitori di lungo termine». Carte alla Consob entro fine mese
Di Massimo Greco

TRIESTE. Fincantieri approda in Piazza Affari: a breve l’annuncio. Interpellato per l’ennesima volta su tempi e moda della quotazione, a fronte del vecchio impegno a portare il gruppo navalmeccanico in Borsa entro l’estate di quest’anno, stavolta Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato della controllante Cassa depositi e prestiti (tramite Fintecna), ha detto chiaramente che prevede tempi brevi per l’evento. Ha puntualizzato che «più rapidi saremo e meglio è», perchè sul versante dei mercati il momento è favorevole. E non è detto che gli interlocutori parlino tricolore, in quanto secondo Gorno Tempini «è sbagliato pensare a noi come tutori dell’italianità a tutti i costi». Altro l’identikit: vengono richiesti investitori «di lungo termine», «azionisti non immobilisti» sia per Fincantieri che per Ansaldo Energia che «hanno davanti grandi opportunità, ma anche grandissimi rischi».

Cdp e Fincantieri hanno istruzioni all’insegna della massima riservatezza sul dossier, ma non hanno smentito le notizie secondo cui, qualora si voglia rispettare il termine temporale estivo, la documentazione dovrà essere consegnata a Consob entro la fine di aprile, sperando poi che l’authority faccia gli straordinari . Insomma, una ventina di giorni a passo di carica per la falange di global coordinator (Unicredit, Banca Imi, Credit Suisse, Morgan Stanley, Jp Morgan) e di joint bookrunner (Mediobanca, Bnp Paribas, Hsbc, Citi, Goldman Sachs) incaricata di accompagnare l’esordio borsistico di Fincantieri, che, a sua volta, è assistita dall’advisor Equita, mentre Cassa depositi e prestiti si avvale della consulenza Rothschild.

Anche il governo Renzi ha conferito ulteriore accelerazione all’operazione presentando il Piano nazionale delle riforme, che prevede - senza precisare la quota da privatizzare - il lancio di Fincantieri sul mercato. Un aumento di capitale riservato e una contestuale vendita delle azioni costituiscono i passaggi attraverso cui presumibilmente il gruppo cantieristico si aprirà all’investimento privato. La società - a giudizio di Gorno Tempini - «deve essere forte di prodotto, patrimonializzazione, innovazione».

Difficile dire quanto vale la quota di Fincantieri destinata al mercato se prima non si conosce l’entità precisa della quota stessa: ragionando sul 40% di cui parlavano Letta e Saccomanni, riprendendo le cifre del bilancio 2013, applicando i criteri utilizzati dai ricercatori della Bocconi (multiplo del margine operativo e posizione finanziaria netta) si potrebbe stimare un valore attorno ai 550 milioni di euro.

Certo l’investitore sarà attento al portafoglio ordini di Fincantieri, che tra l’altro nel prossimo decennio ricostruirà buona parte della flotta militare italiana, approvvigionata dalla Legge di Stabilità con 5,8 miliardi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo