Fincantieri, firmato in Francia l’accordo per Stx

La sigla a Parigi con Bono e Sirugue. Incluse nell’intesa le linee guida del piano industriale. Ora il passaggio a Seul

Via libera alle nozze Fincantieri-Stx France. L'Airbus dei mari è (quasi) pronto a salpare per gli oceani globali della crocieristica e delle navi militari. Ieri, 13 aprile, a Parigi è stato formalizzato l'accordo, già imbastito una settimana fa, che sancisce l'acquisizione dei cantieri di Saint Nazaire da parte del gruppo navalmeccanico triestino.

Fincantieri conquista i cantieri di Francia

A porre la firma in calce ai contratti i vertici dell'Agenzia delle partecipazioni di Stato francese (Ape), il segretario di Stato per l’Industria Christophe Sirugue e Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, atteso fra l’altro il 19 aprile in visita al bacino di Saint Nazaire.

 

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L'intesa sottoscritta ieri, osserva la società triestina, «costituisce un elemento fondamentale per il perfezionamento degli accordi definitivi tra i futuri azionisti» e «include anche le linee guida del piano industriale preparato da Fincantieri per Stx France» e condiviso con l’Ape.

Manca ancora un passo per il varo ufficiale dell'operazione. Nei prossimi giorni i vertici di Fincantieri si recheranno a Seul per finalizzare l'acquisizione del 66,7% di Stx France, posta in liquidazione dal tribunale coreano dopo il fallimento del gruppo Stx. «Fincantieri - spiega in una nota la società triestina - sta lavorando con il tribunale di Seul per finalizzare l'acquisizione quanto più rapidamente possibile».

Bono vola a Parigi per l’accordo su Stx
L'AD di Fincantieri Giuseppe Bono alla cerimonia del taglio della prima lamiera della nave da crociera "Silver Muse" a Genova, 24 luglio 2015..ANSA/LUCA ZENNARO

L'operazione, secondo i patti presi con Bercy, si tradurrà in una compagine sociale che si avvicina ai desideri espressi da Parigi, ferma fino a ieri nel diktat «gli italiani sono benvenuti ma non in una posizione di maggioranza assoluta». Fincantieri avrà il 48% del bacino di Saint Nazaire che dovrebbe essere ribattezzato con il suo nome storico, Chantiers de l'Atlantique. Un compromesso al ribasso per il gruppo triestino che tuttavia, dal punto di vista operativo e strategico, potrà contare - nonostante le dichiarazioni di facciata dell'Eliseo - su una maggioranza assoluta, avvalendosi del contributo di un pacchetto azionario pari al 6% del capitale controllato dalla Fondazione CRTrieste.

Il 33% del bacino di Saint Nazaire rimarrà saldamente in mano allo Stato francese che comunque potrà esercitare un diritto di veto, grazie alla clausola sulla minoranza di blocco; il restante 13% sarà in mano a Dcns, società navale francese che si occupa di cantieri militari e collabora da tempo con Fincantieri. L'accordo sulla governance avrà durata ventennale ma potrà essere rivisto tra 8 anni. La Francia ha chiesto e ottenuto numerose garanzie: a cominciare dal fatto che tutte le commesse di Stx dovranno essere lasciate a Saint Nazaire, rimarranno in Franca anche i brevetti e la proprietà intellettuale della ricerca, i progetti di investimento, e c'è l'impegno a salvaguardare l'occupazione (2600 lavoratori) per almeno i prossimi 5 anni. L'intesa permetterà a Fincantieri di dominare i mari della crocieristica con oltre il 60% di quota di mercato, e di poter sviluppare ulteriormente il business militare. In questi giorni sono spuntati alcuni rumors su possibili ordini in arrivo dalla marina americana per il rinnovo di alcune sue fregate. Fin qui tutto bene. Ma il sindacato francese fa sentire la sua voce. La Cfdt infatti chiede un posto in consiglio di amministrazione affinché i lavoratori siano meglio rappresentati. Ne parleranno mercoledì prossimo con il nuovo Ceo dei Cantieri dell'Atlantico Giuseppe Bono.

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