Fincantieri, due navi a Panzano e lavoro fino al 2020

Le altre 2 saranno invece realizzate a Marghera. Non si tratta più di prototipi: minori costi e maggiori guadagni
Bonaventura Monfalcone-25.06.2015 Varo Carnival Vista-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.06.2015 Varo Carnival Vista-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Due navi, delle quattro ottenute dalla nuova maxi commessa di Carnival, al cantiere di Panzano e soprattutto l’unità di dimensioni maggiori, la Princess, ma soprattutto altri cinque anni di lavoro garantito con l’asticella che si sposta a oltre il 2020. Ma non si escludono ulteriori sorprese positive visto che le indiscrezioni parlano anche di una possibile quinta opzione.

Un inizio 2016 assolutamente positivo per Fincantieri e per i lavoratori di Monfalcone, diretti e indiretti, che possono guardare con relativa tranquillità al futuro che li vedrà occupati ancora a lungo nel cantiere. E non è detto che ci sia anche qualche nuovo aumento dell’occupazione anche per Monfalcone: negli ultimi due anni infatti Fincantieri ha assunto quasi 500 persone.

Ma non è la sola novità, questo ordine porta con se molte altre cose positive. Il cantiere di Monfalcone finora è stato impegnato in maniera serratissima su prototipi ed ora si passa alla costruzione di nuove navi sulla medesima piattaforma, un grande vantaggio in termini di progettazione, costi e conseguentemente di margine di guadagni. «La firma di questo accordo arriva durante un vero boom del settore crocieristico che va al di là di ogni aspettative - è stato il commento dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono - in questo modo si conferma ancora una volta la validità della nostra strategia perchè con questi progetti, che derivano da quelli per le unità prototipo acquisiti durante la crisi a condizioni davvero sfidanti, il nostro gruppo si assicura non solo continuità e sviluppo, ma anche una redditività in questo comparto». È lo stesso Bono a confermare che i guadagni, sempre molto risicati nel settore delle navi delle crociere, segneranno una svolta positiva.

Il memorandum con Carnival per la costruzione delle quattro nuove navi ha un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro. Due di queste unità saranno destinate al brand Costa Asia, una a P&O Cruises Australia e una a Princess Cruises. È la stessa Fincantieri ad annunciare che «verranno tutte realizzate negli stabilimenti di di Monfalcone e Marghera», due a testa dunque con consegne previste nel 2019 e 2020.

Le navi per Costa Asia e P&O Cruises avranno come è noto una stazza lorda pari a 135mila e 500 tonnellate con capacità di passeggeri di ben 4200 passeggeri. La nave per Princess Cruises con 143mila 700 tonnellate e una capacità di 3mila 560 passeggeri la nave per Princess Cruises sarà invece la quarta unità della classe Royal Princess, dopo Royal, Regal e Majestic attualmente in costruzione negli stabilimenti Fincantieri e in consegna nel 2017.

Nuove costruzioni e non più prototipi (il lavoro in cantiere dovrebbe filare molto più liscio perchè è stata fatta l’esperienza prima) che porteranno vantaggi anche per l’armatore in quanto ci sarà l’incremento della capacità di passeggeri per le tre nuove navi che derivano dalla Vista, un aumento di cabine che porteranno più introiti.

Tutti dati positivi che oltre a consolidare il pluriennale rapporto con Carnival influiranno non poco sui bilanci di un gruppo globale quotato in Borsa e che come tante altre aziende ha ballato sul mercato. Fincantieri ha scelto di portare avanti una politica di diversificazione (crociera, militare, offshore, navi speciali, traghetti complessi, megayacht, riparazioni e trasformazioni oltre a servizio e post vendita) ma ha anche affrontato una riorganizzazione con la riduzione del 20% delle forze lavoro «senza licenziamenti e senza chiudere nessuno degli 8 stabilimenti in Italia». Una scelta per adeguare la capacità produttiva alla ridotta domanda del mercato. Nel 2014 la società ha registrato ricavi per 4,4 miliardi di euro, ben il 91% riferito alla produzione delle navi da crociera, militari e offshore, Un business che va bene perchè il peso dell’export è pari all’82% dei ricavi.

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