Fincantieri, Carnival ordina la terza nave Dream

La Fincantieri ottiene un'altra commessa dal gruppo Usa Carnival Corporation. Dopo 20 mesi in cui tutti i cantieri d’Europa erano «all’asciutto» di ordini, Fincantieri conquista la costruzione di una nave da 130 mila tonnellate
TRIESTE
Carnival Dream continua a far sognare non solo i turisti, ma anche la Fincantieri che ottiene un altra commessa dal gruppo Usa, Carnival Corporation. Dopo 20 mesi in cui tutti i cantieri d’Europa erano «all’asciutto» di ordini (il tonfo della domanda globale ha superato l’83%) il gruppo Fincantieri conferma la sua leadership e conquista la costruzione di una nuova nave da 130 mila tonnellate destinata al brand Carnival Cruise Lines. Sarà costruita a Monfalcone e potrà ospitare 3.690 passeggeri.


È un’evoluzione della Carnival Dream consegnata lo scorso settembre, è la terza della serie (la gemella Carnival Magic è in costruzione a Monfalcone) ed entrerà in servizio nel 2012. Ieri mattina la notizia rimbalzata tra Trieste e Miami e nel pomeriggio l’annuncio con i comunicati congiunti di Carnival e Fincantieri che tira un sospiro di sollievo per questa boccata di ossigeno. I cantieri di Monfalcone continueranno ad avere assicurato il lavoro, ma a causa della crisi non è detto, visto il ritardo dell’ordine, che non ci siano ugualmente temporanei scarichi di lavoro. Carnival e i suoi crocieristi sono rimasti «entusiasti» della Dream e l’armatore sembra non abbia potuto fare a meno di ordinarne un’altra.


Lo ha confessato lo stesso presidente e Ceo di Carnival Cruise Line, Gerry Cahill ieri commentando la nuova commessa. «Ad appena due mesi dalla sua entrata in servizio, Carnival Dream, che rappresenta l’evoluzione del nostro brand, continua a ricevere critiche entusiaste da parte degli ospiti e degli operatori del settore – ha detto Cahill – il nostro ordine per una terza nave della classe Dream è una dimostrazione concreta della nostra fiducia sul successo duraturo di questa serie». Lo stesso ad del gruppo Carnival, Micky Arison che fino a poche settimane fa aveva gelato i cantieri mondiali dicendo che, di fronte alla crisi, «difficilmente avrebbe fatto un nuovo ordine quest’anno, forse solo un’unità per la Princess Cruises», sembra abbia voluto cambiare strategia. Ha preferito esorcizzare la crisi continuando il sogno che offrono le navi Fincantieri e ne ha ordinata un’altra interrompendo un silenzio che durava da quasi due anni.


Un ordine speciale e di grande coraggio in questo momento particolare del mercato e ieri l’armatore non ha fatto trapelare nulla sull’entità dell’investimento. Per la Dream consegnata a settembre si parlava di un’investimento complessivo attorno ai 600 milioni di euro, per questa nuova unità i prezzi pare siano in dollari e il contratto avrà certamente avuto una grande attenzione al prezzo. Fincantieri da parte sua è uscita vincente grazie a una serie di fattori di competitività dopo il lancio del piano di efficienza lanciato dall’ad, Giuseppe Bono, ma anche dopo le pressioni per dare nuovi strumenti attrattivi a Cassa depositi e prestiti e alla Sace che accompagna gli armatori negli investimenti in Italia e che si è attrezzata per far fronte alla grave crisi.


Grande la soddisfazione dell’ad, Bono che però ieri è stato altrettanto cauto: «Questo è un primo importante segnale proveniente da un mercato che sta ancora attraversando una fase delicata – ha detto – il comparto tiene, anche se il momento della sua completa ripresa è ancora difficile da prevedere. Ci conforta comunque il fatto che ancora una volta il Gruppo Carnival, rinnovandoci la propria fiducia, abbia creduto nelle nostre capacità di costruire navi belle e tecnologicamente avanzate».

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