Finanziaria Fvg, lavoro e scuola conquistano 56 milioni
TRIESTE. Dal lavoro precario a quello stabile, dalla prima formazione all’aggiornamento professionale, dalle scuole per l’infanzia all’università. Materie diverse «ma unite tra loro», sottolinea Loredana Panariti nel presentare il suo “pacchetto” di risorse nella Finanziaria 2016: «Collegare le filiere del lavoro e della conoscenza, leva di promozione dell’occupazione, ci permette una programmazione complessiva a sostegno dei seppur timidi segnali di ripresa».
L’assessore regionale utilizza i 56 milioni di euro a disposizione per consolidare politiche che hanno dato buoni risultati, soprattutto in tempi di crisi. Rispetto al totale iniziale dell’anno scorso c’è un milione in più, ed è già un passo avanti. Ma Panariti non dimentica «i 7 milioni di euro che entreranno nella “manovrina” Peroni di prossima approvazione in Consiglio».
Nello specifico della Finanziaria vengono coperte cinque macrosettori: lavoro e pari opportunità, professioni, istruzione e politiche giovanili, formazione e università. Si parte con i quasi 13 milioni per il lavoro, risorse utilizzate tra l’altro per il sostegno dei contratti di solidarietà difensivi, strumento finalizzato a ripartire tra tutti i lavoratori i costi sociali della singola crisi. Su questo fronte la Regione, che contribuisce con 2,5 euro per ciascuna ora del monte ore non dovuto a seguito della riduzione di orario in azienda, stanzia 5 milioni per il 2016 (2 milioni in più della Finanziaria 2015). Sono inoltre previsti 3 milioni per interventi di sostegno alle politiche attive per l’occupazione, altrettanti per i cantieri di lavoro (attività temporanee per disoccupati in ambito forestale e vivaistico o in opere di pubblica utilità, c’è un milione in più dell’anno scorso), finanziamenti minori per interventi antimobbing, le casse edili e le pari opportunità. Panariti cita anche i 4 milioni per i lavori di pubblica utilità, un fondo già stanziato (e quindi extra-Finanziaria) cui attingere nel 2016 a valere su un bando di prossima pubblicazione. Circa 850mila euro sono quindi pensati per le professioni, in particolare per l’avvio di un’attività (300.000 euro), l’aggiornamento (200.000) e l’internazionalizzazione (100.000).
Capitoli ben più pesanti per formazione e studenti. All’istruzione vanno 13,3 milioni di euro a coprire misure di lunga data. Ci sono i soldi per le istituzioni scolastiche (2,8 milioni), per le scuole per l’infanzia, incluse le sezioni primavera (2,5 milioni), per i libri in comodato (2,4 milioni), per trasporto e acquisto testi (900.000), per le lingue minoritarie (800mila euro sul friulano, 230mila sullo sloveno), ma anche per il Collegio del Mondo Unito di Duino (1.082.500 euro), la scuola Merletti di Gorizia (200.000) e le università della terza età (120.000). Quindi i soldi per la formazione, oltre 16milioni di euro divisi tra prima (13 milioni) e adulti (950.000), con l’aggiunta di 400.000 euro per i tirocini. «Il legame tra formazione, istruzione, conoscenza e occupabilità è strettissimo - insiste Panariti -, ci siamo mossi con questa convinzione, pensando sia alla esigenze dei ragazzi in obbligo scolastico che alle persone che vengono invece da insuccessi a scuola».
Utilissimo anche il “tesoretto” del Fondo sociale europeo, 276 milioni dal 2014 al 2020 sempre per formazione, lotta alla disoccupazione, inserimento lavoratori, università, assegni e dottorati di ricerca. In Finanziaria, intanto, al sistema universitaria vanno 950.000 euro in più della manovra di un anno fa: il totale è di 4.250.000 euro. Ci sono poi 4,9 milioni per il diritto allo studio, 300mila euro ai Consorzi universitari, 1,1 milioni ai parchi scientifici del Fvg, 500mila euro per iniziative pro giovani ricercatori. «La Regione Fvg - conclude Panariti - interviene più che altrove su questi filoni. Non è scontato per esempio il sostegno alle borse di studio: noi lo facciamo al cento per cento. Lo consideriamo un investimento».
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