Finanza, una startup triestina fra i big del rating
TRIESTE. Una piccola startup nell’Area di ricerca triestina (Area Science Park di Padriciano) si prepara a fare concorrenza ai colossi del rating come Moody’s e Standard & Poor’s. ModeFinance, fondata nel settembre nel 2009 da Mattia Ciprian e Valentino Pediroda, è protagonista di un’avventura imprenditoriale che ricorda molto il garage di Steve Jobs applicato alla finanza. Il garage in questo caso è l’Area di ricerca triestina che ha sostenuto la crescita di questa piccola realtà con il progetto Innovation Factory, un fondo che finanzia idee innovative.
Alla fine del percorso, pochi giorni fa, ModeFinance è stata riconosciuta Credit Rating Agency dall’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. Significa che può affiancarsi alle altre 23 agenzie di rating che agiscono sul mercato mondiale e decidono le sorti di aziende e Paesi. Ciprian, 38 anni, ex studente di ingegneria meccanica, e Pediroda, 42 anni, che insegna la stessa disciplina all’università di Trieste, hanno cominciato con le analisi di bilancio, valutando il merito creditizio delle aziende.
Nel 2012 sfornano un applicazione, scaricabile in pochi istanti, dalla quale si può accedere ai conti di centinaia di migliaia di aziende pubblicati in una quarantina di Paesi. L’app si chiama S-peek, è gratuita ed è disponibile sia per iOS che per Android. Tutto questo grazie alla scoperta di un algoritmo che consente di emettere un rating molto affidabile basandosi esclusivamente sui bilanci pubblici delle aziende: «Oggi nostri rating -racconta Ciprian- possono essere divulgati e quindi sono destinati a influenzare i mercati finanziari».
ModeFinance, già premiata come migliore startup italiana, rappresenta bene le potenzialità di queste imprese nella nuova economia digitale. La startup triestina analizza il rating delle aziende senza trascurare lo scenario economico: «Esiste una forte correlazione fra la solidità media delle imprese e quella del Paese in cui vivono. Nel valutare un produttore di auto in Italia o di tondini in Spagna bisogna considerare elementi importanti del contesto economico. Ad esempio nel caso dell’Italia non si può non considerare che sulla redditività delle aziende incidono una imposizione fiscale e oneri finanziari molto elevati».
ModeFinance analizza i dati di bilancio delle aziende per calcolarne lo stato di salute: «Nel 2007 ci eravamo accorti, grazie al nostro algoritmo, che le aziende islandesi avevano uno score basso. Pochi mesi dopo l’Islanda è andata in default. In Grecia stesso fenomeno: imprese sottocapitalizzate e con un elevato livello di indebitamento. La crisi di Atene è stata inevitabile». E l’Italia? «Si trova un gradino appena sopra a causa di anni di credito facile e di un mercato dei capitali poco evoluto». Secondo le autorità europee il rating è un parere espresso attraverso un voto (credit score) basato sulla analisi numerica di un bilancio. Nel database di ModeFinance oggi ci sono milioni di aziende analizzate: «I rating emessi da una agenzia - spiega Ciprian - devono necessariamente rimanere privati, ovvero non possono essere divulgati».
«Come Credit Rating Agency - chiarisce Ciprian - siamo autorizzati a divulgare pubblicamente la nostra opinione sulla qualità di una azienda e ciò può influenzare i mercati finanziari europei. Per questo l’Esma impone i più alti standard relativamente a trasparenza, governance e prevenzione dei conflitti di interesse. Stiamo investendo nella struttura ingrandendola e rendendola solida. Ora vogliamo specializzarci nella valutazione delle aziende della new economy». ModeFinance, una dozzina di dipendenti, mezzo milione di fatturato, è controllata in modo paritario al 35% dai due soci, il 10% è posseduto da Friulia e un altro 10% alla servizi Cgn di Pordenone.
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