Film ungherese sulle 12 battaglie dell’Isonzo
SAGRADO. Prima le riprese del documentario cinematografico “Le dodici battaglie dell’Isonzo” prodotto dal ministero della Difesa ungherese, poi l’allestimento di una mostra a Szeged, quindi la sigla...

SAGRADO. Prima le riprese del documentario cinematografico “Le dodici battaglie dell’Isonzo” prodotto dal ministero della Difesa ungherese, poi l’allestimento di una mostra a Szeged, quindi la sigla di un accordo di collaborazione per una nuova mostra in Romania e la pubblicazione di un articolo dedicato all’archeologia di guerra: l’attività internazionale della sezione Ricerche storiche del Gruppo speleologico carsico di San Martino prosegue ininterrotta. A fine maggio una troupe del ministero della Difesa ungherese e del Museo di storia militare di Budapest ha registrato al museo della Grande guerra, sul Monte San Michele, al Sacrario di Redipuglia e in Slovenia le immagini di un documentario sulla Prima guerra mondiale che verrà presentato l’anno tra l’autunno e l’inverno prossimi.
Il Gruppo speleologico carsico è stato impegnato in prima persona nelle varie fasi delle riprese - effettuate anche con l’aiuto di un elicottero militare proveniente da una base militare ungherese -, ma, oltre a dare supporto tecnico alla troupe, ha fornito il proprio contributo anche nelle fasi di preparazione e progettazione del documentario a cui ha partecipato una famosa attrice ungherese. Chiusa la fase cinematografica, gli “speleo” si sono spostati a Szeged per allestire una grande mostra sul tema della sete patita dai soldati durante la Grande guerra.
La mostra è stata inaugurata il primo giugno al Palazzo del Governo della città magiara e rimarrà aperta fino a fine mese. La rassegna, organizzata ancora una volta insieme all’associazione ungherese Meritum, è stata realizzata in collaborazione con la Prefettura di Szeged e l’associazione “Ermada” di Duino Aurisina e con il contributo della Fondazione Carigo. All’inaugurazione, oltre a Gianfranco Simonit per il Gruppo speleologico carsico e Massimo Romita per l’associazione “Ermada”, hanno portato il proprio saluto il console italiano di Szeged e il prefetto locale. Nell’ambito dell’inaugurazione della mostra, è stato organizzato nella cattedrale della cittadina ungherese un concerto con i cori “Sant’Ignazio” di Gorizia, “Fantje Izpod Grmade” di Duino Aurisina e della stessa cattedrale.
Il gruppo di San Martino ha, quindi, raggiunto la Romania dove a Timisoara ha concluso un importante accordo di collaborazione per allestire a luglio, nel più prestigioso museo della città, la mostra “Il vetro nella Grande guerra”. L’accordo prevede anche altri progetti legati al materiale documentale di proprietà del museo nazionale rumeno.Un articolo di archeologia di guerra redatto dalla Sezione di ricerche storiche del Gsc è stato, infine, pubblicato nell’ultimo numero del trimestrale della rivista di archeologia ungherese “Régészet”.
(s.b.)
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