Film, spot e serie tv: business da 10 milioni

Anno da ricordare per l’attività cinematografica. Accolte 26 produzioni. Coinvolti 88 attori, 231 tecnici e 3.228 comparse. Undicimila le notti in hotel
Silvano Trieste 12/03/2016 Piazza Oberdan, le riprese per la fiction della Rai, con il tram di Opicina
Silvano Trieste 12/03/2016 Piazza Oberdan, le riprese per la fiction della Rai, con il tram di Opicina

TRIESTE. Il cinema è la macchina dei sogni, ma anche un formidabile motore per l’economia. La considerazione vale anche per il Friuli Venezia Giulia, che nel corso del 2016 ha registrato una spesa da 10 milioni da parte delle produzioni che hanno girato in loco film, serie televisive, pubblicità e video musicali.

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A tanto ammonta l'indotto economico complessivo generato da società italiane e internazionali, attirate dai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione attraverso Fvg Film Commission e dalla possibilità di contare sulla versatilità delle ambientazioni, che in un raggio di meno di cento chilometri alternano mare, montagna, campagna, città d'arte e piccoli paesi.

Piazza Unità blindata per i ciak di Salvatores FOTO/VIDEO
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Tra cinema, tv e pubblicità, le produzioni del 2016 sono state 26, per un totale di 434 giornate di lavorazione, di cui 329 di ripresa. Quasi undicimila i pernottamenti alberghieri: una media di trenta al giorno nel corso dell'intero anno. E non sono mancate nemmeno le ricadute occupazionali, con 231 professionisti del settore, 88 attori e 3.228 comparse reperiti in Fvg e coinvolti nelle riprese.

L’anno appena passato è stato di quelli di ricordare, grazie soprattutto al forte impatto economico della fiction Rai “La porta rossa”, la cui troupe ha lavorato in regione per oltre cinque mesi, movimentando un indotto di oltre 4 milioni.

Il 2016 ha segnato inoltre il ritorno a Trieste di Gabriele Salvatores per la realizzazione del seguito de “Il ragazzo invisibile”, prodotto dalla Indigo Film: undici settimane di riprese e una spesa diretta sul territorio di 1,6 milioni, cui si sommano altri 1,2 di indotto. L’effetto moltiplicatore è di quelli importanti, se si pensa che il Film Fund regionale ha finanziato la produzione con 200mila euro.

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La Fvg Film Commission, andata incontro a pesanti tagli e dure polemiche durante la passata amministrazione regionale di centrodestra, ha incassato 1,2 milioni nel 2016: 270mila euro sono serviti al funzionamento della struttura, mentre 930 mila sono andati a costituire il Film Fund, sostenendo dunque le spese delle produzioni.

Un caso per nulla isolato in Italia, dove è in atto una vera e propria competizione fra i territori per accaparrarsi le produzioni ad alto budget, attirandole con i contributi pubblici alle riprese. I risultati in Fvg non sono mancati, posto che per ogni euro di spesa pubblica ha generato un indotto di dieci euro.

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La scomodità dei collegamenti è passata in secondo piano nelle valutazioni delle produzioni che hanno scelto il Fvg, attirate dal finanziamento regionale, dalla bellezza dei luoghi e della capacità della Film Commission di reperire location adatte e maestranze all’altezza.

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La strategia di sostegno al cinema ricade così anche sull'economia reale e il cinema finisce per generare indotto e creare posti di lavoro. Discorso valido non soltanto per le grandi produzioni come "La porta rossa" e "Il ragazzo invisibile", ma anche nell'eventualità di presenze più circoscritte.

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È il caso di “Sembra mio figlio”, lungometraggio di Costanza Quatriglio, girato per quattro settimane in Fvg e ora atteso alla prossima edizione di Cannes. Ma anche di film come “Easy” di Andrea Magnani (coproduzione italo-ucraina) o di coproduzioni italo-slovene come “Storie di boschi di castagne” di Gregor Bozic e “Comedy of tears” di Marko Sosic. Nel 2016 Trieste e il Fvg sono stati inoltre sede di dieci spot pubblicitari, fra cui quelli di Jaguar, Ikea, Mercedes, Toyota, Ferrero e Dacia.

Oltre al girato, l'anno scorso ha segnato importanti soddisfazioni per le vetrine internazionali di alcuni dei film girati in precedenza in Fvg. Tre sono stati proiettati al Festival di Cannes, a cominciare da “L'ultima spiaggia”, il documentario di Davide Del Degan e Thanos Anastopoulos dedicato al "Pedocin" di Trieste.

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Sulla Croisette hanno camminato inoltre Alessandro Comodin e Laura Samani, registi rispettivamente di “I tempi felici verranno presto” e “La Santa che dorme”. A Venezia è stato invece presentato “Monte” di Amir Naderi, premiato con il Glory to the Filmaker Award 2016.

Il presidente di Film Commission Fvg, Federico Poillucci, ritiene che i «benefici economici generati siano sotto gli occhi di tutti. Oltre ai ritorni di spesa e di immagine, sono sempre più incoraggianti i dati sull'occupazione di personale locale: negli anni si è formato un vero e proprio comparto professionale e le case di produzione, per tradizione restie ad assumere sui territori, sanno ormai che in Fvg si lavora bene, con personale affidabile ed altamente preparato.

La consistenza dei benefici dimostra la bontà dell'approccio su cui si basa l'istituzione dei fondi regionali: non si tratta di una logica assistenzialistica o concentrata solo sul piano culturale, ma della valorizzazione del settore come risorsa economica per la regione».

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