Fiera, entro il 15 marzo offerte per il riuso dell’area

Invito a operatori ed enti pubblici e privati: il commissario liquidatore della spa attende manifestazioni di interesse per il comprensorio da sottoporre ai soci
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 16/01/13 - Fiera di Trieste
Lasorte Trieste 16/01/13 - Fiera di Trieste

Si accettano offerte per la Fiera di Montebello. I battenti sono stati definitivamente chiusi con l’ultima manifestazione in programma, “Trieste Espresso Expo”, che si è tenuta lo scorso ottobre e ora il comprensorio è ufficialmente in vendita. Il commissario liquidatore, il commercialista Gianfranco Nobile ha fatto affiggere all’Albo pretorio del Comune il “comunicato-invito” con cui annuncia che intende acquisire manifestazioni di interesse che possono venire sia da parte di operatori economici che di enti pubblici e privati. I proponenti dovranno prevedere una nuova destinazione economica-sociale dell’area, allegarvi adeguata progettazione e inoltre dovranno quantificare la propria offerta per l’acquisto, specificando il corrispettivo che saranno in grado di pagare nell’ipotesi in cui il loro progetto fosse scelto. Il tempo non è molto: fino al 15 marzo. Entro le 12 di quel giorno dovranno giungere i plichi a Fiera Trieste spa in liquidazione, piazzale de Gasperi 1, 34139 Trieste (telefono e fax 040-393062, mail: parasuco@fiera.trieste.it.)

«Scaduto il termine - spiga il commissario Nobile - convocherò presumibilmente per i primi di aprile l’assemblea dei soci (il 75% delle quote sono in mano in parti uguali a Comune di Trieste, Provincia e Camera di commercio) che potranno valutare le offerte e successivamente deliberare in merito, senza però evidentemente obbligo di accettarne alcuna». «L’invio della proposta - si legge nello stesso comunicato-invito - non vincola Fiera Trieste spa in liquidazione alla realizzazione di alcuna delle proposte avanzate, non costituisce responsabilità pre-contrattuale e non dà diritto ad alcun rimborso spese».

Una parte dell’area del comprensorio è proprietà della stessa Fiera spa, mentre un’altra fetta fa capo al Comune che l’aveva temporaneamente concessa all’ente oggi in liquidazione. E il Comune per l’area intera ha già un’idea, anche se mai completamente esplicitata. «Non adottiamo la scelta fatta dall’amministrazione precedente che non si era posta la questione del rapporto con il rione - ha affermato recentemente l’assessore all’urbanistica Elena Marchigiani - Abbiamo invece l’occasione per fornire il quartiere di attrezzature e servizi pubblici adeguati e forse, come suggerisce la Provincia, potremo pensare a una dotazione scolastica. Faremo un ragionamento approfondito tenendo conto anche della nuova situazione residenziale che si è venuta a creare in piazzale de Gasperi dopo la costruzione delle case Ater».

C’è di mezzo anche la questione del Piano regolatore attualmente in fase di elaborazione da parte dell’amministrazione Cosolini. E infatti le domande dovranno contenere anche l’indicazione dello strumento di intervento per la realizzazione della proposta: piano attuativo, variante urbanistica, accordo di programma e così via. Inoltre le proposte dovranno evidenziare in particolare le ricadute economiche dirette per il bilancio della Fiera Trieste spa in liquidazione derivanti dell’alienazione dell’area e le ricadute economiche e sociali derivanti dalla proposta per il territorio comunale.

Quello che è certo è che il comprensorio di Montebello, dove attualmente funzionano soltanto gli studi televisivi di Telequattro, non ospiterà mai più né fiere né manifestazioni pubbliche. La Fiera di Trieste invece attraverso la società Aries che ha sede alla Camera di commercio prosegue la propria attività in altre sedi: la rassegna Olio capitale si terrà a marzo al Magazzino 42 recentemente restaurato come parte della Stazione marittima. Ma qui si apre un’altra questione perché sulle sedi alternative o nuove le amministrazioni locali non sembrano essere concordi.

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