Fiera di Trieste comprata per 12 milioni da un misterioso gruppo austriaco

Blitz a sorpresa in occasione della prima asta. Gli acquirenti hanno offerto 2 milioni più del prezzo base. Top secret il progetto della cordata. Ammessi nell’area condomini, negozi, supermercati e parcheggi
Il comprensorio della fiera di Montebello
Il comprensorio della fiera di Montebello

TRIESTE Case, negozi, supermercati, parcheggi. Un pezzetto di città, da anni nel degrado, potrà finalmente rinascere. Ieri il Comune ha messo a segno il primo importante atto per il futuro della Fiera di Trieste. Il grande comprensorio è stato battuto all'asta: ad aggiudicarselo una società austriaca. Il contratto di vendita, stando alle primissime indicazioni dell'operazione, sarà ufficializzato entro l'estate. Il nome esatto dell'imprenditore, per ora, resta top secret.

Vicenda di una certa riservatezza, par di capire. Nemmeno l'assessore che ha seguito la partita, Lorenzo Giorgi, può sbottonarsi più di tanto. Ma il risultato è certo e pure la cifra con cui è avvenuto il passaggio: 12 milioni e 318,44 euro. Il gruppo austriaco ha dunque offerto 2 milioni in più rispetto alle valutazioni iniziali. Giorgi parla di «autentico miracolo». La notizia dell'acquisto ieri ha cominciato a circolare attorno a mezzogiorno. «Vero, ce l'abbiamo fatta», ha subito ammesso, con soddisfazione, l’esponente della giunta Dipiazza. «Per arrivare a questo esito, veramente sorprendente, ho dovuto vestire i panni dell'immobiliarista - scherza Giorgi - ci è andata bene».

 

Comprensorio di Montebello venduto all'asta a 12 milioni di euro
Il comprensorio fieristico

 

Ma cosa ne sarà del complesso edilizio, ora praticamente abbandonato? Le ipotesi si rincorrono, proprio perché molte sono le opportunità offerte dal Piano regolatore. «In quell'area si possono costruire residenze - ricorda Giorgi - ma anche locali commerciali e posti auto, di cui il rione ha un bisogno direi quasi vitale». Probabilmente la zona si trasformerà nella somma di tutto ciò. «Può darsi, vedremo», annuisce l'assessore. Una cosa, però, è certa: nei padiglioni di Montebello non potranno più trovare ospitalità i soci della Trieste Atletica e i carri mascherati del Palio dei rioni. Entramne le realtà, accolte provvisoriamente nei padiglioni vuoti e inutilizzati, saranno ora costretti a sloggiare.

Il Prg fa da punto di riferimento non solo per le destinazioni d'uso di edifici e piazzali, ma per l'intera pratica. Compresa la parte economica: le stime aggiornate sul valore dell'area, passate da 7 milioni a 10 milioni e 304.273,03 euro, derivavano dalle modifiche urbanistiche apportate al documento. Era quella, dunque, la base d'asta su cui contavano i soci della spa in liquidazione (Comune, Provincia, Camera di Commercio).

L'investimento che adesso si prospetta in quel perimetro, tra demolizioni e nuove edificazioni, si aggira a circa 60 milioni di euro. Non poca cosa per lo zoppicante tessuto economico cittadino. «Già - riflette Giorgi - questo significa lavoro per i triestini».

Si tratta in effetti di una zona che si estende per quasi 20 mila metri quadrati, compresa tra piazzale De Gasperi, via Rossetti, da via Revoltella e via Sette Fontane, di cui ben 7.160 scoperti, per un volume fabbricabile di 108 mila metri cubi. Per la quantificazione del valore immobiliare era stato impiegato un parametro di 2.250 euro al metro quadrato, per quella commerciale 2.047 euro; per la parte uffici, invece, la cifra ammontava a 2119 euro al mq. A ciò si sono aggiunti i potenziali ricavi che potrebbero arrivare dai posti auto e box da vendere. «Ho trascorso giornate intere a lavorare sul discorso fiera - sottolinea ancora - e averla ceduta, nonostante tutti avessero escluso qualsiasi possibilità, è un dato sorprendente. Poi il fatto di aver ottenuto 12 milioni di euro...beh, non si può che essere raggianti».

Tirando le somme, considerando l'assetto societario, al Comune di fatto vanno poco meno di 4 milioni. «Sono risorse che andranno a bilancio al capitolo alienazioni, da impiegare per opere pubbliche che altrimenti non sarebbero finanziabili».Gli altri 8 milioni e 21 mila euro, invece, sono attribuiti all'ente Fiera spa (di cui il Comune detiene il 25,50% delle quote). Di questi, 6 milioni saranno usati per pagare i debiti dell'ente. «Debiti che, se non fossimo riusciti a vendere la Fiera, sarebbero ricaduti sul Comune, anche perché la Provincia non esiste più. Ma al di là del discorso contabile, ciò che è importante dire è che l'area andrà trasformata con investimenti da 60 milioni di euro».

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