Fidanzati uccisi, finito l'interrogatorio: Giosué resta libero e respinge tutte le accuse
PORDENONE. Giosuè Ruotolo, unico indagato per l'omicidio di Pordenone dei due fidanzati Trifone e Teresa, è rimasto sotto torchio per otto ore. Il giovane ha rigettato le accuse rispondendo alle domande degli investigatori.
Il militare, come detto dal procuratore Marco Martani, ha risposto a tutte le domande in maniera dettagliata sia relativamente ai suoi rapporti con le vittime sia sui suoi movimenti la sera del delitto. Si trovava nella zona della palestra, ma ha respinto il sospetto di essere l'autore del reato. Ora le dichiarazioni saranno verificate e confrontate con gli elementi sinora acquisiti dagli inquirenti.
«Non sono stati assunti provvedimenti restrittivi, ma valuteremo nei prossimi giorni l'intero contenuto delle dichiarazioni rese» ha detto il procuratore. «Ruotolo ha detto di essersi recato all'impianto sportivo per andare in palestra - ha aggiunto Martani -, ma di non aver trovato parcheggio e quindi di aver preferito fare ritorno verso casa. L'indagato ha anche affermato di essersi fermato effettivamente per qualche minuto all'esterno del parco di San Valentino per fare della pratica sportiva, ma di avere poi desistito quasi subito».
Prima di entrare a palazzo di giustizia, alle 9.50, non aveva rilasciato alcuna dichiarazione. Pochi minuti dopo, è stato raggiunto dai suoi avvocati e assieme sono saliti al terzo piano, davanti ai pm Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin. L'interrogatorio è ancora in corso mentre all'esterno del tribunale sosta uno stuolo di giornalisti provenienti da tutta Italia.
Prima di entrare in tribunale, il giovane, di fronte a una cinquantina di cronisti e telecamere, è apparso piuttosto teso, ma non ha aperto bocca. Il militare era accompagnato da due persone dello staff di legali che lo assistono. «Non posso anticipare nulla, rilasceremo dichiarazioni dopo l'interrogatorio», ha affermato l'avvocato Rigoni Stern di fronte alla richiesta di conferma delle indiscrezioni di stampa secondo le quali il suo assistito oggi avrebbe rilasciato dichiarazioni sostanzialmente diverse rispetto a quelle fornite durante le audizioni precedenti come persona informata sui fatti. Ruotolo aveva detto di essere rimasto a casa a giocare con la playstation, ma la sua auto sarebbe stata ripresa vicino al palazzetto dello sport dalle telecamere della videosorveglianza comunale.
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