Fidanzati uccisi, al via il processo a Ruotolo

UDINE È terminata intorno alle 16.30, in Corte d'Assise a Udine, la prima udienza del processo a Giosuè Ruotolo, il militare di Somma Vesuviana accusato di aver ucciso il 17 marzo 2015 di fronte al palasport di Pordenone, il commilitone Trifone Ragone e la fidanzata di quest'ultimo, Teresa Costanza. Ammesse quasi tutte le prove richieste dalle parti, il collegio giudicante ha fissato le prossime udienze del processo.

Si torna in aula lunedì 17 ottobre, con i primi testi della Procura, e poi a seguire il 28. Cinque le udienze in calendario a novembre. «Sono sicura che avremo giustizia», sono le poche parole pronunciate dalla mamma di Trifone Ragone, uscendo dall'aula insieme ai familiari.
"Nessuno vede Giosuè nel momento in cui viene commesso il delitto. Ecco perché siamo convinti della sua estraneità ai fatti contestati" ha invece dichiarato l'avvocato Roberto Rigoni Stern, legale di Giosuè Ruotolo, durante una pausa della prima udienza del processo per l'omicidio dei fidanzati di Pordenone, dopo le prime schermaglie processuali sull'ammissione dei testi, in particolare delle persone che quella sera si trovavano al palazzetto dello sport.
«La difesa ha molte carte da giocare - ha proseguito Rigoni - in primis la collocazione di Ruotolo sulla scena al momento del delitto. Non c'è stata perché se ne è andato prima. Tutti gli elementi indiziari non sono sostenibili per fondare la responsabilità penale» ha aggiunto l'avvocato, spiegando anche la richiesta di sentire tre collaboratori di giustizia che avevano aperto piste alternative: «Ci sono diversi filoni di indagine che necessitano di un approfondimento perché ci sono molteplici piste percorribili. Ricordo che c'è stato un altro indagato - ha concluso - per cui si era arrivati a un'archiviazione».
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