Fidanzati uccisi a Pordenone, Ruotolo resta in carcere

Il Tribunale del Riesame di Trieste ha rigettato l'istanza di scarcerazione del militare accusato del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Accolta, invece, l'istanza della fidanzata Rosaria Patrone che  torna in libertà
Giosué Ruotolo (Lasorte)
Giosué Ruotolo (Lasorte)

TRIESTE Il Tribunale del Riesame di Trieste ha rigettato l'istanza di scarcerazione di Giosuè Ruotolo, il militare campano di 26 anni accusato del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone, Trifone Ragone e Teresa Costanza. I giudici si sono espressi dopo circa tre ore di camera di consiglio, in cui erano entrati dopo un'udienza dibattimentale che si era protratta per quasi dodici ore.

L'arrivo di Giosuè Ruotolo nel tribunale di Trieste

Accolta invece l'istanza presentata dalla fidanzata di Ruotolo, Rosaria Patrone, che si trovava ai domiciliari nella propria abitazione di Somma Vesuviana (Napoli) con l'accusa di favoreggiamento e tornata ora in libertà.

Fidanzati uccisi a Pordenone, svolta dopo un anno: arrestato Giosuè Ruotolo
Giosuè Ruotolo in una foto d'archivio

«Siamo soddisfatti perché il carcere è l'unica misura che consente di tutelare l'incolumità fisica dei familiari di Trifone e dei testimoni, nonché di salvaguardare le fonti di prova che il Ruotolo e i suoi fiancheggiatori hanno sempre cercato di inquinare»: lo scrive in una nota l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di Gianni Ragone.

«Con il Riesame sono quattro i giudici che ci dicono che Ruotolo deve rimanere in carcere perché a suo carico sussistono gravi indizi di colpevolezza relativamente all'omicidio di Trifone e Teresa. La fidanzata comunque rimane indagata per favoreggiamento e dopo aver letto le motivazioni faremo un'analisi più analitica», conclude Gentile.

Riproduzione riservata © Il Piccolo