Fidanzati trovati morti: "E' duplice omidicio"
«Siamo in presenza di un duplice omicidio». Lo ha affermato il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Marco Martani in merito al caso dei due fidanzati trovati morti ieri sera nel parcheggio del Palasport di Pordenone. «Il mancato rinvenimento dell'arma del delitto - ha aggiunto - adesso può considerarsi ufficiale».
«Dopo aver concluso i rilievi nell'abitacolo nel corso della notte - ha aggiunto Martani - e, stamani, alla luce del giorno, anche in tutta l'area attigua alla sparatoria, è chiaro che i due giovani sono stati uccisi da una terza persona e la pista dell'omicidio-suicidio cade definitivamente».
Il Procuratore ha anche spiegato che sono in corso rilievi scientifici e balistici e che nelle prossime ore il quadro potrà essere più chiaro. «Dalle prime verifiche - ha riferito - non sono emerse situazioni particolari o minacce più o meno recenti nei confronti della coppia, che pare conducesse una vita normale. I controlli proseguono senza soluzione di continuità e non tralasciamo alcuna pista».
I due giovani erano belli e innamorati: Trifone, 29 anni, fascia di Mr Lignano, fisico scolpito, passione per la pesistica oltre che orgoglio per la divisa; Teresa, 30 anni, una laurea alla Bocconi, un sorriso da attrice. Proprio lei aveva lasciato il lavoro a Milano per seguire il cuore, per venire a vivere con l’uomo che amava da poco più di un anno.
A Pordenone avevano iniziato la loro vita assieme. A Pordenone il loro addio alla vita ancora avvolto nel mistero. Chi li ha visti uscire dalla palestra non può credere che i ragazzi trovati morti in auto siano proprio loro. «Ma non può essere – ripetono in molti davanti alla palestra –, li ho salutati come sempre. Lei non si era allenata, ho sentito che diceva che sarebbe andata a fare la spesa».
Trifone, Trif, e Teresa vivevano assieme a Pordenone. Lui, militare del 132esimo Ariete carri di Cordenons, aveva passato il pomeriggio con i commilitoni. «E’ stato con me, era tranquillo» si raccontavano ieri sera i giovani militari arrivati alla spicciolata davanti alla palestra. E quando gli inquirenti hanno spostato i teloni bianchi usati a protezione della scena del crimine e per terra è spuntato uno scampolo di mimetica, più di qualcuno ha fatto fatica a trattenere le lacrime.
Una coppia unita Trif e Teresa. Lei aveva lasciato Milano per iniziare una vita con il suo amore, quel ragazzo forte, generoso e che piaceva alle ragazze. Un “mister muscolo” che aveva vinto anche la fascia di Mister Lignano, due anni fa. La forma fisica era un culto e una passione, anche ieri sera dopo il lavoro era andato ad allenarsi. Anche lei, che nella vita faceva l’assicuratrice (dopo l’esperienza alla Assitalia a Milano aveva trovato lavoro qui alla Zurich) amava tenersi in forma, ma ieri sera non era stata in palestra per allenarsi. Era andata a prendere lui, dopo l’allenamento.
Una serata probabilmente come tante, finita in una maniera ancora inspiegabile. Gli amici sopraggiunti nell’area transennata dagli inquirenti erano sconvolti. Incomprensibile capire cosa possa essere successo. «Noi non abbiamo alcuna pistola d’ordinanza» chiarivano i commilitoni di lui. «Uno nel privato può fare quello che vuole, ma non mi risulta che avesse alcuna pistola». Nessuno dice di più, c’è sgomento e sospetto. Anche chi li vedeva in palestra li descrive come una coppia sorridente e apparentemente unita. Teresa era originaria di Agrigento, e si era laureata alla Bocconi nel 2010 in Marketing Management. Una carriera brillante, tante opportunità, che non aveva avuto problemi a mettere in secondo piano per seguire il sogno di un futuro con il suo amore. Un futuro finito troppo presto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo