Fidanzata uccisa, la Procura chiede 30 anni per Mazzega

Il pm ha chiesto l'aggravante per futili motivi. Le dichiarazioni dell'imputato in aula: ricordi confusi ma chiedo scusa a tutti
Nadia Orlando e Francesco Mazzega (Foto tratta dal Messaggero Veneto)
Nadia Orlando e Francesco Mazzega (Foto tratta dal Messaggero Veneto)

UDINE La Procura ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Francesco Mazzega, l'uomo accusato di aver ucciso, la sera del 31 luglio scorso, la fidanzata Nadia Orlando, 21 anni, di Vidulis di Dignano (Udine).

Con questa richiesta il pm Letizia Puppa, titolare del fascicolo, ha chiuso oggi 3 luglio la sua requisitoria: due ore in cui il pubblico ministero ha ricostruito l'omicidio della ragazza, proiettando anche alcune immagini della giovane vittima, morta nell'auto con cui Mazzega vagò tutta la notte prima di costituirsi, il mattino seguente, alla Polizia stradale di Palmanova. Il pm ha chiesto che venga riconosciuta l'aggravante dell'omicidio commesso per futili motivi e che non vengano concesse attenuanti, arrivando così a formulare la richiesta di condanna al massimo della pena per il rito abbreviato.

Fidanzata uccisa, Mazzega può restare a casa

In aula è poi intervenuto anche Mazzega, che aveva manifestato l'intenzione di rendere dichiarazioni spontanee davanti al gup Mariarosa Persico. I ricordi sono confusi ma chiedo scusa a tutti: è questo in sintesi ciò che ha detto in aula l'imputato. Mazzega, a quanto si è appreso, seduto al fianco dei suoi avvocati Federico Carnelutti e Annaleda Galluzzo, aveva preso appunti durante la discussione dell'accusa, tenendo un atteggiamento dimesso e senza incrociare lo sguardo dei familiari di Nadia, presenti in aula. Le sue dichiarazioni sono durate alcuni minuti prima che prendessero la parola le parti civili.

«Sostanzialmente ha detto che non si ricorda bene quello che è accaduto quella sera e ha chiesto scusa. Dichiarazioni molto brevi che non ci soddisfano», ha dichiarato l'avvocato Fabio Gasparini, legale dei genitori e del fratello di Nadia Orlando.

Mazzega era arrivato in aula dal retro, lontano da giornalisti, fotografi e da tre amici della famiglia Orlando presenti in Tribunale con i cartelli per ricordare la ragazza. In aula c'erano anche i familiari di Nadia, i genitori Andrea e Antonella e Paolo, il fratello minore, nonché il sindaco di Dignano, Riccardo Zuccolo. Nell'aula, al primo piano del tribunale di Udine, è stato allestito anche un sistema di proiezione per l'utilizzo da parte del pm Letizia Puppa.

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