Fianona 3 nel cassetto Zagabria pensa “green” e fa dietrofront

ALBONA. Sembra che sia stato riposto definitivamente nel cassetto - o meglio cestinato - il contestato progetto della centrale termoelettrica a Fianona 3, per anni duramente contestato dagli...

ALBONA. Sembra che sia stato riposto definitivamente nel cassetto - o meglio cestinato - il contestato progetto della centrale termoelettrica a Fianona 3, per anni duramente contestato dagli ambientalisti dall'opinione pubblica istriana a causa del pesante impatto ambientale. Il dietrofront di Zagabria che più di tanto non sorprende alla luce della campagna generale contro l'emissione di gas a effetto serra, si spiega nella ripartizione delle competenze nei vari settori di attività tra le forze politiche al governo.

Ebbene quello energetico passa nelle competenze dello schieramente civico Most (Il Ponte) alleato dell'Hdz, che ne ha delineato le direttrici di sviluppo fino al 2030. La stesura tecnica del documento, come scrive il Glas Istre, è stata affidata alla società Ekonerg già al lavoro, in quanto la strategia deve venir consegnata entro l'anno in corso. Ebbene, stando a fonti ufficiose Most avrebbe fornito dei precisi parametri da rispettare rigorosamente. Primo fra tutti, il passaggio alle fonte energetiche rinnovabili quindi niente più combustibili fossili come ad esempio il carbone e neanche il gas naturale che invece aveva incontrato i favori degli ambientalisti. Un secondo punto riguarda il miglioramento di quella che viene definita efficienza energetica di case e di palazzi, peraltro già in atto in numerose città del paese. Ossia il governo mette a disposizione degli incentivi per l'isolamento termico delle facciate e dei tetti e per la sostituzione dei vecchi infissi con nuovi più idonei. E in più, entro il 2020, la Croazia ha l'obbligo di mettere fuori uso le centrali a carbone per un totale di 1.200 Megawatt di corrente elettrica sul totale di 3.600. In questo caso gli esperti osservano che sicuramente la Croazia dovrà incrementare l'importazione di corrente elettrica per il suo fabbisogno.

Già ora ne importa annualmente per un importo pari tra i 400 e 500 milioni di euro. I paesi fornitori sono la Serbia e la Bosnia ed Erzegovina, dove guarda caso la corrente elettrica viene prodotta da centrali a carbone in peggiori condizioni della Fianona 1 ormai prossima allo smantellamento poichè ridotta a una carretta fumante. Sembra però che si dovrà importarne anche dalla Germania. Che cosa significa tutto ciò per i consumatori? Che nella bolletta della luce aumenterà del doppio la retta per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, come dire per arrivare all'energia green gli utenti dovranno affondare più profondamente le mani nelle tasche. In conclusione passa dunque alla storia la Fianona 3 di 500 megawatt che a regime di funzionamento avrebbe sprigionato nell'aria nientemeno he 300 tonnellate di Co2 all'ora. Sarà interessante ora vedere come reagirà la compagnia giapponese Marubeni scelta quale partner per la sua costruzione che dunque si vede sfumare un bel business. (p.r.)

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