Fianona 3, il governo accantona il carbone

Al vaglio la possibilità di creare la nuova centrale elettrica a Urigno, in abbinata al rigassificatore da costruire a Veglia
La centrale Fianona 3 in una foto di archivio
La centrale Fianona 3 in una foto di archivio

POLA. Il carbone come combustibile della futura centrale elettrica Fianona 3 sta per venir definitivamente accantonato - oltre che per motivi ecologici - anche per le chiare indicazioni che arrivano da Bruxelles; e addirittura stando a fonti bene informate, l'intero progetto verrebbe trasferito a Urigno sul versante quarnerino, abbinato al futuro rigassificatore a Veglia.

Il Ministero croato dell'Economia ha confermato di aver ricevuto la valutazione dell'organismo regolatore della Commissione europea secondo cui il contratto stipulato tra la Hep (l'azienda elettroenergetica di Stato) e la compagnia giapponese Marubeni (partner strategico scelto tramite concorso internazionale) è in rotta di collisione con il Terzo pacchetto energetico comunitario. Quest'ultimo stabilisce che all'interno dell'Unione europea gli acquirenti possono liberamente scegliere il fornitore dell'energia elettrica. Dunque in sostanza Bruxelles stabilisce la libertà di mercato anche in questo settore, libertà che invece in questo caso specifico non verrebbe rispettata visto che la Hep avrebbe garantito il monopolio sulla corrente erogata dalla futura centrale Fianona 3.

 

Il nuovo governo taglia la centrale di Fianona 3
La centrale Fianona 3 in una foto di archivio

 

Il 13 giugno prossimo poi l'Assemblea regionale istriana approverà il nuovo piano ambientale della penisola che prevede unicamente il gas o altre fonti energetiche rinnovabili quale combustibile delle future centrali.

E sembra che l'attuale governo, a differenza di quelli precedenti, intenda rispettare la volontà degli istriani sul rifiuto del carbone per il fattore del devastante impatto sull'ambiente. In questo contesto, vale la pena ricordare che al referendum indetto l'anno scorso nell’Albonese la popolazione locale aveva detto chiaramente no al carbone.

A questo punto però, stando a varie valutazioni, la Marubeni - che praticamente viene estromessa dal progetto del valore di circa un miliardo di euro - chiederà un risarcimento per togliere il disturbo, anche se di fatto il contratto con la Hep non è stato ancora firmato. Comunque non si sa per ora se siano contemplate penali nel caso la parte croata rinunciasse al progetto.

Infine, come si diceva, stano a fonti bene informate di Zagabria si starebbe vagliando la possibilità di trasferire la centrale a Urigno (in croato Urinj), sul Quarnero, e di farla alimentare dal futuro rigassificatore di Veglia. Quanto ai tempi di attuazione, si andrebbe sicuramente molto per le lunghe, per cui esiste il fondato timore che ben presto la domanda di energia elettrica in Croazia risulterà superiore alle disponibilità, anche perché tra circa due anni diverse vecchie centrali a carbone diventate caffettiere fumanti verranno smantellate. (p.r.)

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