La festa all’ex Sidam del Villaggio del Pescatore e il razzo rimbalzato: così la ragazza ha perso l’occhio sinistro
Insieme agli amici la diciottenne, trasferita all’ospedale di Udine, era all’interno dello stabilimento dismesso di prodotti ittici
È stata trasferita ieri dall’ospedale di Monfalcone a quello di Udine, dove sarà sottoposta a ulteriori accertamenti, G. P. la 18enne del Villaggio del Pescatore che, nella notte di Capodanno, mentre festeggiava l’arrivo del 2025 assieme a un gruppo di amici, è stata ferita al volto da un fuoco d’artificio, perdendo l’occhio sinistro.
Nel nosocomio del capoluogo friulano, dopo l’intervento al San Polo di Monfalcone, si interverrà sugli ulteriori danni subito dalla giovane.
Nel frattempo stanno emergendo i particolari del tragico episodio. A quanto risulta, la 18enne, residente assieme alla famiglia al Villaggio del Pescatore, a cavallo della mezzanotte, dopo aver trascorso nel cuore del paese con gli amici le ore della vigilia di Capodanno, avrebbe raggiunto assieme agli altri l’area abbandonata del Villaggio del Pescatore, quella che, fino a un ventennio fa, ospitava società dedite alla pesca e alla lavorazione del pesce, oggi scomparse.
Una zona evidentemente scelta dal gruppo di giovani proprio perché poco frequentata, dove le recinzioni sono fatiscenti, perciò facilmente superabili, per vivere il momento dell’arrivo del nuovo anno, da salutare con brindisi e, appunto, spari di mortaretti ed esplosioni di fuochi d’artificio. Il tutto lontano dalle case, in assoluta libertà.
Al culmine della festa all’aperto, un giovane del gruppo ha esploso un fuoco d’artificio, un probabile razzo, che, in maniera del tutto casuale, invece di perdersi nel vuoto, avrebbe rimbalzato su una delle pareti delle vecchie strutture, sulle quali campeggia ancora la vecchia scritta “Prodotti ittici Sidam”, cambiando traiettoria e colpendo al volto la sfortunata ragazza.
A quel punto, i presenti si sono immediatamente accorti della gravità della situazione e hanno chiamato d’urgenza il 112. I mezzi di soccorso erano però impegnati in un altro intervento, da qui la scelta di far salire la malcapitata a bordo dell’auto di uno dei presenti e cercare di raggiungere nel più breve tempo possibile l’ospedale di Monfalcone. Il tutto mentre il sangue scendeva dal viso della diciottenne.
Poco dopo, i medici dell’ospedale di Monfalcone, nonostante una lunga operazione, sono stati costretti a constatare che la ragazza aveva perso l’occhio sinistro. Sul fatto sono subito scattate le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione di Aurisina, perché i risvolti della vicenda sono di natura penale. L’episodio infatti rientra con certezza nella fattispecie descritta dall’articolo 582 del Codice penale, in cui si descrive la “lesione personale”. In questa occasione scatta anche l’aggravante prevista dall’articolo 583, nel quale si parla di inasprimento della pena nel caso in cui “il fatto abbia prodotto l’indebolimento permanente di un senso o di un organo”.
Ieri nella frazione di Duino Aurisina non si parlava d’altro. Tutti sono rimasti profondamente colpiti dall’episodio, anche perché la ragazza è molto conosciuta.
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