Festa della Repubblica, richiamo all’unità
Cerimonie sobrie come aveva suggerito il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Le tragiche scene che arrivano dell’Emilia Romagna colpita dal terremoto sono ancora sotto gli occhi di tutti. Così è stato anche a Trieste in occasione del 66° anniversario della nascita della Repubblica. Il Prefetto Alessandro Giacchetti ha annullato il tradizionale ricevimento al palazzo del Governo che doveva svolgersi nel pomeriggio. E la cerimonia dell’ammainabandiera in piazza Unità è stata improntata alla massina sobrietà in segno di solidarietà e vicinanza con le popolazioni colpite dal terremoto.
All’ammainabandiera hanno partecipato reparti interforze, associazioni combattentistiche, d’Arma e dei corpi logistici, e i gonfaloni di Trieste (medaglia d’oro), di Muggia (medaglia d’argento) e della Provincia. Con i sindaci di Trieste e dei Comuni della provincia in piazza c’erano centinaia di persone che hanno applaudito i vari momenti della cerimonia. Presenti anche molti triestini in “cravata rossa” simbolo del battaglione dell’esercito, il 1.o Fanteria San Giusto, sciolto il 31 marzo 2008.
Il Prefetto dopo aver letto il messaggio del Presidente della Repubblica ha aggiunto alcune sue riflessioni. Alessandro Giacchetti si è richiamato ai valori che la festa del due giugno propone, «valori di unità nazionale e di solidarietà, in un momento particolarmente delicato per il nostro Paese, martoriato dalle calamità naturali e dalla crisi economica».
Il Prefetto ha lanciato un appello affinchè tutti operino nell’interesse generale e con il senso dello Stato per uscire dalla crisi e dare un futuro ai giovani. Un richiamo anche ai 150 anni dell’Unità d’Italia per ricordare come un Paese unito possa superare qualsiasi difficoltà.
«Trieste e il Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato il Prefetto - hanno vissuto negli anni passati momenti molto difficili ma hanno superato le difficoltà non facili restando uniti e uscendone così a testa alta. Solo chi ha sofferto con dignità, com’è successo da queste parti, apprezza il valore della solidarietà e partecipa ai dolori che stanno ora sopportando le popolazioni dell’Emilia Romagna». (fe.vi.)
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